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IL TAGLIAERBE regia di Brett Leonard

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  01/09/2014 13:52:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rivisto a distanza di anni risulta come uno di quei film sopravvalutati dalla mia adolescenziale ingenuità dell'epoca. Lo vidi al cinema e apprezzai non poco, soprattutto per le scene in computer grafica all'avanguardia per i primi anni '90, oggi ovviamente piuttosto risibili e primitive. Ora, Brett Leonard non è certo un genio della macchina da presa, il suo curriculum parla chiaro in questo senso, ha però avuto l'ideona di ispirarsi ad un racconto di Stephen King inserito nella famosa raccolta "A volte ritornano" (tra l'altro mandando su tutte le furie lo scrittore del Maine che non ha visto di buon grado le modifiche apportate al suo scritto), affrontando quel filone della realtà virtuale sempre poco esplorato al cinema ma in grado di mettere sul piatto importanti riflessioni inerenti lo sfruttamento delle potenzialità neurali abbinate al sapere informatico.
Siamo in territori parecchio avveniristici, una sci-fi estrema stile "Tron" ripresa tempo dopo con toni più "possibilistici" da "Matrix" e simili; "Il tagliaerbe" può considerarsi un film seminale per il genere, sicuramente coraggioso che paga uno sviluppo banale, facilmente intuibile e caratterizzato da personaggi grossolani.
Lo scemo del villaggio che vessato da tutti finisce col diventare un essere cibernetico (quasi) onnipotente, pronto a vendicarsi di quel mondo che l'ha sempre trattato da cani è un tema già in partenza scontato. Non ci sono guizzi particolari, tutto scorre secondo schemi conosciuti eppure alla fine la pellicola è più digeribile del previsto. Interessante per gli effetti speciali e intrigante nel finale che darà vita ad un sequel deludente .
Una sceneggiatura più stratificata ed una regia più autorevole avrebbero permesso di analizzare meglio gli argomenti intavolati, qui semplificati e racchiusi in una rivalsa esercitata tramite la trascendenza dei limiti fisici.