LABIRINTO DEI GRIZZLY regia di David Hackl

Jolly Roger     6 / 10  30/12/2015 22:32:01 » Rispondi
Grizzly -
Film del 2014 il cui titolo originale avrebbe dovuto essere: "Red Machine", ovvero Macchina Rossa - rossa come il sangue, come appunto appare nella prima locandina del film dove, dietro ai volti dei principali protagonisti, si staglia il profilo di un grosso orso di colore rosso, per evocarne simbolicamente la rabbia - e le conseguenze brutali - che avrebbe un suo attacco nei confronti di vittime umane.

Il film è girato da David Hackl, regista il cui nome non evoca chissà quali cose, a parte il fatto che ha girato SAW 5…non un capolavoro, ma comunque un dignitoso capitolo della saga.
Anche gli attori sono di buona scelta. Sono tutti abbastanza famosi e collaudati e - anche se manca una testa di serie - sono assolutamente in parte. Compreso "Bart numero 2"…che è il più grosso grizzly in cattività e che di mestiere fa l'attore :-)
Proprio come Bart (il numero 1), il più grosso orso in cattività nel passato (ora è morto), figlio della grande orsa Teddy…. che recitò in "Grizzly - L'Orso che uccide", film del 1976, uno dei primi cosiddetti "Animal Horror" - ovvero i film che, a ruota dietro lo Squalo di Spielberg, cercarono di sfruttarne il successo, cambiando la specie dell'animale killer - ma mantenendo inalterate tutte le altre caratteristiche del sottogenere ;-)

Grizzly - meglio conosciuto con il titolo "Into the Grizzly Maze" - è un film semplice ma efficace: al centro della trama c'è il rapporto tra due fratelli che da molti anni nemmeno più si parlano: il più grande è un agente di polizia, il minore, invece, è stato condannato a diversi anni di prigione per aver commesso un crimine.
Fratelli diversi, molto molto diversi!

Il destino li farà incontrare di nuovo e li farà ricongiungere contro un nemico comune: un terribile, gigantesco orso grizzly che sta mietendo vittime all'impazzata e che sembra incarnare tutta la rabbia della Natura, oltraggiata e umiliata dall'Uomo.
Sì perché qui, come da miglior tradizione tipica dell'Animal Horror, non può mancare un'evidente critica - e anche ragionevole e giusta, a mio modo di vedere - contro la caccia di frodo, contro il bracconaggio ma anche contro la voluttà borghese, che si trastulla con oggetti abominevoli, che almeno nelle intenzioni dovrebbero rappresentare lo status symbol di un'acclarata superiorità nei confronti della natura e sono invece al contrario lo scempio e la degenerazione stessa dell'umanità e dell'intero Creato - come soprammobili fatti con zampe di orso, o addirittura con la loro cistifellea...
SIGH! 

Venendo al film: è scorrevole e semplice, più un film d'avventura che un horror. Il rapporto tra i due fratelli subisce un'evoluzione nel corso del racconto e questo evolversi è sufficientemente solido e credibile.
Fantastiche le ambientazioni tra i boschi e le montagne canadesi.

Tuttavia, il protagonista del film, quest'orso in versione "killer vendicativo", è un po' troppo trash e surreale--- quindi è poco credibile e di conseguenza spaventa molto poco, ma alla fine può andar bene anche così, in un film che, tutto sommato, ha ben poche pretese.

Per chi vuole un Animal Horror in vecchio stile, dove la violenza c'è ed è pure pesante, io mi sento di consigliare l'imbattuto "Grizzly - L'Orso che uccide" del 1976, film abbastanza truce che non scade nel banale come quest'ultimo, ma resta sempreverde nonostante il trascorrere degli anni.
Per chi, invece, vuole davvero provare la verosimiglianza a tutti i costi - cioè chi vuole davvero provare la sensazione di essere presi di mira da un grizzly "vero" - e non uno "caricaturale", come sono quelli dei film dell'orrore classici - allora suggerisco "BackCountry".
Un film che rappresenta in modo quanto più possibilmente realistico e verosimile l'incontro tra due ignari villeggianti ed un temibile orso affamato...