elio91 8 / 10 06/06/2010 11:51:42 » Rispondi Dall'Europa all'America: un viaggio per cambiare prospettiva,per finirla con le umiliazioni di una vita che ha lasciato il segno,per tornare a vivere una vita normale e senza più cattiveria. Dall'Europa all'America uno dei viaggi più inutili e già segnati della storia del cinema.
Herzog costruisce con la sua regia una Berlino asfissiante e degradante,poi un'America dagli spazi viceversa ampi ma alla fine pure peggiore. Le umiliazioni e le vessazioni che Bruno deve subire dall'inizio sono talmente feroci (e lui è talmente pietoso e inerme) che diventano quasi insostenibili. Con la sua amante e un amico anziano,questo trio da film comico decide di cambiare vita e andare nella famosa Terra delle opportunità. L'errore enorme di Bruno è quello di non mettere in preventivo che non è un'ambiente, un luogo che lo sta lentamente distruggendo ma l'uomo e la società. Così per lui non ci sarà alcun cambiamento,bensì un peggioramento delle sue condizioni. Arriverà alla disperazione totale,perderà tutto in maniera lenta e graduale. Alla fine non gli resterà che una soluzione. Ma Herzog qui si dimostra incredibilmente sensibile: per una volta la fine del protagonista (per quanto terribile) è dignitosa,non ci viene mostrata ma la intuiamo come con un rumore secco. Un ultimo atto di dignità che però compie il regista,ma nessuno nel film ha osato fare.
Bruno S. è sempre lui,un Kaspar Hauser che non ha bisogno di recitare dato che sono talmente tanti gli elementi autobiografici che riguardano il suo personaggio che il film assume quasi i caratteri di un documentario. Herzog invece regala una regia impeccabile,con una Natura che ancora una volta si fa vedere e sentire (ma solo in America) in contrasto con l'ambiente urbano disperato di Bruno. La scena del Luna park è strana e perfetta: tutti quegli animali sono Bruno.