fabio57 6 / 10 12/05/2016 14:59:35 » Rispondi Non credo che Saviano centri ancora qualcosa con questa serie TV, anche se gli spunti sono sicuramente ispirati al suo lavoro. Tuttavia a questo punto è doveroso chiedersi il motivo di un successo planetario per un'idea che si è trasformata ormai in un vero e proprio genere, che sembra non finire mai. Prima il romanzo, poi il film, poi l'opera teatrale ,poi la prima serie e ieri hanno ripreso a trasmettere la seconda serie e ne hanno in cantiere altre due. Parlare di malavita in napoletano porta bene ,perlomeno economicamente, ai produttori, ai registi agli attori, ma cosa significa veramente e qual è la giusta chiave di lettura, soprattutto per noi che qui ci viviamo? All'inizio di questo percorso ebbi a dire, come tanti del resto, che questo tipo di lavoro era utile a risvegliare le coscienze, ma oggi a distanza di 10 anni e dopo tante opere dedicate, io credo che sia venuto il momento di fermarsi e di proporre qualcosa di nuovo, oltretutto la cronaca ha dimostrato ampiamente che il malaffare non è prerogativa meridionale o napoletana, tutt'altro e allora basta
Niko.g 12/05/2016 16:00:30 » Rispondi Non solo. Con queste serie si rischia di dimenticare la realtà e di indurre ad una subdola simpatia per i criminali. Era già successo con "Romanzo criminale" dove sulla scia del successo televisivo sono state addirittura prodotte magliette con i membri della Banda della Magliana, andate poi a ruba tra i giovanissimi romani. Uno scandalo di cui poco si parla. Un conto è fare un film una tantum, altro conto è speculare con queste robe che invece di indurre a rifiutare la logica del bullismo e della violenza, finiscono per creare dei miti. Non vedrò nemmeno un minuto di questa serie, così come ho fatto per Romanzo criminale.