Ciumi 8 / 10 19/07/2010 09:04:02 » Rispondi Forse il più fantasioso, il più ricco, il più spettacolare, il più divertente tra i film d’avventura di Huston. Nell’ultima parte, a incoronazione avvenuta, quando l’azione si stalla nella città dei sacerdoti, quando l’uomo che volle farsi re si ritrova addirittura venerato quale un dìo, quel brio scanzonato del racconto ha qualche momento di serietà. Ma dura un amen: ed ecco il solito fallimento dell’ambizioso uomo hustoniano; ecco il popolo dei sacerdoti ridotto ad orda di selvaggi; ecco il dìo, ritrasformatosi nel venale avventuriero truffatore, perdere tutti i tesori conquistati tranne uno: l’allegro senso dell’amicizia.
E poi un’ultima scena amara, solenne: di tutto l’entusiasmo, di tutta l’irriverenza, di tutta l’audacia, di tutta la gaiezza dei due, infine, cosa resta? Resta il racconto di uno storpio. Non più che quel cranietto custodito, così barbaramente misero, e tuttavia ancora incoronato.