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LETTERE DI UNO SCONOSCIUTO regia di Zhang Yimou

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  11/04/2015 01:27:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Posso capire le critiche all'ultimo film di Zimou, ma non riesco a condividerle. Certo e' un film "quadrato", semplificato, troppo lineare e magari didascalico quando mette in scena la sofferenza affettiva privando lo schema narrativo della sua funzione emotiva, anche se si direbbe il contrario. Ma la mano registica dell'autore si vede eccome, e in particolare il rigore oscuro della Rivoluzione culturale Maoista e' raccontato splendidamente, nella prima parte. Gong-Li vs. Penelope che attende invano il suo Ulisse e' forse troppo forzata nel suo dramma personale, come se ostentasse un equilibrio recitativo, ma diventa straordinaria quando sembra recuperare lucidita' mentre Lu suona il vecchio pianoforte dopo averlo accordato. Nel deja vu della memoria, eterni cancelli che si chiudono davanti alle speranze, soldati ed ex prigionieri al ritorno, con quel contrasto che porta nemici involontari e sovversivi a sfiorarsi, viaggiare insieme, tornare, figli della stessa illusione. Fortissime reminescenze col neorealismo italiano (Rossellini e' di casa a Pechino) e col cinema inglese in b/n. Una lunga, tormentata storia d'amore che dura una vita. Come il Tempo rubato, strappato alle labbra dell'attesa, mentre la memoria ha solo un cuore e si priva per troppo dolore della fisionomia del Volto