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RABID - SETE DI SANGUE regia di David Cronenberg

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76mm     5 / 10  04/12/2017 12:30:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
SPOILER PRESENTI

La cosiddetta "sindrome da opera seconda", che aveva già colpito alcuni suoi illustri colleghi del calibro di Argento e Romero, non risparmia neanche Cronenberg, che con questo film fa un deciso passo indietro rispetto allo sfolgorante esordio (ma, come gli altri, avrà modo di rifarsi con gli interessi).
Il regista canadese, fin dagli esordi, aveva già le idee molto chiare su quello che sarebbe stato il leitmotiv del suo percorso cinematografico, ma in questo caso purtroppo la realizzazione non è all'altezza delle intenzioni.
Si inizia con un incidente stradale talmente demenziale che non sfigurerebbe in un episodio di Fantozzi o della Pallottola spuntata.
Poi c'è lo pseudo mad doctor di turno che sperimenta su di una malcapitata un "rivoluzionario" innesto cutaneo che la trasforma in una specie di mutante-vampiro assetato di sangue e munito di pungiglione ascellare (roba che forse neanche Ed Wood avrebbe osato).
Dopo di che per circa un'ora ci viene propinato il diffondersi del contagio, reiterando di fatto sempre la stessa scena, con attori riempiti di schiuma di dentifricio in bocca che ne aggrediscono altri, alcuni comportandosi come cani rabbiosi, altri (più astuti) fingendo indifferenza per lasciarsi avvicinare e poi saltare addosso al primo malcapitato.
Il finale con il sacrifico della protagonista poteva essere un'idea interessante se solo non fosse scritto e recitato da cani.
La capacità recitativa di Marilyn Chambers è inversamente proporzionale al suo fascino, e ciò nonostante risulta, pensate, la migliore in un cast che sfigurerebbe anche in una recita parrocchiale.
Cronenberg capirà l'importanza di avvalersi di attori di prim'ordine già dalla pellicola successiva (Brood) con la quale infatti inizierà a risalire la china.
In realtà sembra che anche qui avesse optato per un'altra protagonista (Sissy Spacek), ma la Chambers gli fu imposta dal produttore Reitman, si dice per motivi di richiamo commerciale (mah…quanti di voi farebbero la fila per vedere un film mainstream interpretato da una famosa pornostar già sapendo che non farà nulla di ciò che l'ha resa famosa?).
Non voglio essere maligno ma, alla luce del recente scandalo Weinstein, io mi sono fatto un'altra idea in proposito.