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LA FONTANA DELLA VERGINE regia di Ingmar Bergman

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Marco Iafrate     10 / 10  31/05/2007 23:36:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tema della religiosità, cosi' caro a Bergman, è in questo potente apologo il fulcro della drammatica storia tratta da una ballata svedese del quattordicesimo secolo regalataci dal grande regista svedese.
Qui due religioni sono messe a confronto, quella pagana, della povera Inger, una ragazza serva di una famiglia benestante, e quella cristiana della bella Karin, figlia dei padroni della casa dove Inger vive e lavora.
Nel film il paganesimo e il cristianesimo si incontrano ( la serva, pagana, vive nella stessa casa dei padroni, cristiani ), si intrecciano ( Karin, vergine, subisce la stessa umiliante violenza che aveva subito Inger ), infine si ribaltano ( il padre, accecato dalla morte della figlia, si vendica con una violenza bestiale, venendo meno alle regole imposte dalla morale della fede cristiana ) .
In tanta cruda oscurità, l'unico raggio di sole è riposto nel finale quando, appena il padre solleva dal giaciglio la figlia morta, da quel punto inizia a scorgare un ruscello, un' acqua purificatrice, l'incontro tra il divino e il mortale, la redenzione, ( il perdono? ) la risposta alle domande che il padre della ragazza rivolge verso il cielo.
Di impressionante drammaticità, di grande potenza visiva, un capolavoro assoluto in ogni sequenza, straordinaria interpretazione di tutti gli attori, esaltata da una fotografia nei primi piani in chiaro-scuro perfetta.
Un film straordinario, un grande regista.