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LA DONNA SCIMMIA regia di Marco Ferreri

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elio91     8½ / 10  27/02/2011 13:11:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il commento contiene spoiler.


Impressionante satira di rara crudeltà in cui vengono messi alla berlina tanti strati sociali,a partire da quello borghese anni '60 per arrivare alla chiesa,alla famiglia; il tutto è condito con una crudeltà che raggiunge picchi di altissima intensità e con un uso del grottesco perfetto.
Bello il paragone con l'Elephant man lynchiano di tanti anni successivo ma qui siamo sulla metafora allegorica esplicita di una società (quella italiana) ritratta con disumanità. Rappresentante di un'umanità degradata è un Tognazzi bravissimo,mai davvero cattivo ma disgustoso parassita e sfruttatore che non esita a soggiogare una donna "scimmia" piena di sentimenti per il denaro. Proprio lei,la donna scimmia (Girardot ottima) che già dal nome rimanda a qualcosa di subumano,è l'unica ad avere sentimenti intensi e umanità. Quando tutto sembra andare per il meglio Ferreri fa ripiombare tutto nella più nera crudeltà con un finale difficilmente dimenticabile,totalmente l'opposto dell'uomo elefante di Lynch. Lì c'era infatti empatia fortissima,pietà e l'umanità compresa dietro la facciata deforme ma in questa galleria tragicomica di Ferreri non c'è nulla al di fuori dell'arrampicamento sociale,della crudeltà e della facciata (quella di donna scimmia ora selvaggia,ora sensuale) che mai viene compresa e sempre sfruttata,anche dopo la sua scomparsa.
La vicenda è grottesca e Ferreri riesce a mettere momenti anche di puro erotismo quando Maria,raggiunto un certo prestigio (quindi "evolutasi"socialmente) balla seminuda per il piacere di palati sofisticati. In realtà la sua condizione è sempre la medesima e non cambia mai anche dopo la morte: è sempre sfruttata perfino quando sembra aver preso il controllo della sua vita e tutto sembra andare per il meglio,rimane agli occhi di chi la guarda (e anche di chi forse la ama) fenomeno da baraccone e fonte di guadagno e di un piacere ipocrita,sia essa finta selvaggia o mangiauomini dal fascino perverso.