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THE FIGHTERS - ADDESTRAMENTO DI VITA regia di Thomas Cailley

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  23/06/2015 11:49:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tipico esempio di pellicola sovrastimata, divenuta di interesse cinefilo per i vari premi ricevuti, che si sa, spesso imbellettano i reali meriti oggettivi.
La pellicola del debuttante Thomas Cailly ha come protagonisti due giovani: Arnaud è un falegname poco concentrato sul futuro, Madeleine invece guarda lontano, è ossessionata dall'addestramento militare in virtù di quella che sarebbe, secondo sue certezze un po' bizzarre, un' apocalisse imminente.
Lui si rapporta col domani giorno per giorno sbarcando il lunario alla meno peggio, lei sta all'erta, attendendo e preparandosi all'inevitabile.
Coincidenza vuole che nella loro zona l'esercito organizzi dei corsi gratuiti di sopravvivenza. Si iscriveranno entrambi, ovviamente con motivazioni differenti: da una parte c'è il desiderio in caso di catastrofe di garantirsi la possibilità di farcela, dall'altra una più equilibrata ed adolescenziale attrazione.
Il tema portante di "Les Combattants" è metaforico, una sorta di esorcizzazione di un divenire nebuloso, con una società incapace di indirizzare e, se vogliamo, talmente disorganizzata da annullare ogni sintomo di sicurezza o protezione.
Il parallelismo con la foresta, che giunta al limite massimo della sua espansione si autodistrugge, richiama un rinnovamento vaticinato in maniera affascinante e non senza ironia, ma che resta indefinito.
In soldoni i concetti non mancano, è il modo di esprimerli a lasciare perplessi.
La storia è barbosa, priva di particolari momenti avvincenti. Le emozioni sono anestetizzate e l'unica sequenza realmente degna di nota è quella al villaggio abbandonato.
La pellicola assume contorni meno vaghi quando le novella coppia lascia l'addestramento -conscia di essere incappata in quello che è poco più di un campo scout- e si ritira nelle profondità di un bosco. Troppo poco però, anche perchè i protagonisti non stimolano alcuna fantasia e soprattutto non funzionano nel tanto decantato percorso di formazione sentimentale.
Abbaglio a Cannes. Non è il primo, non sarà l'ultimo.