Dom Cobb 8 / 10 15/09/2017 23:22:37 » Rispondi Dopo aver recuperato lo scettro di Loki dalle mani dell'Hydra, gli Avengers se ne tornano a casa rassicurati dalla vittoria. Ma quando Tony Stark incautamente decide di giocare col fuoco e sfruttare l'energia della gemma dello scettro per creare Ultron, un'intelligenza artificiale a protezione della Terra, la situazione si fa disastrosa: infatti, una volta attivato, Ultron vede come unico modo per portare la pace l'estinzione della razza umana... Sono sempre stato un fan dell'Universo Cinematografico Marvel, ancora prima di rendermi conto di che cosa gli studios stessero mettendo in piedi, e ancora oggi li considero fra i più godibili prodotti del loro genere; stranamente, però, quello meno godibile di tutti al giorno d'oggi lo considero ancora il primo Avengers, quello che avrebbe dovuto essere il capolavoro indiscusso di questa specie di serial televisivo per il grande schermo, e che da molti viene considerato tale. Quindi è ancora più strano il fatto che questo seguito del primo Avengers e conclusione della cosiddetta "Fase Due", mi piaccia così tanto da considerarlo al vertice della mia personale Top 10. Ora, prima di lanciarmi nella recensione vera e propria, è bene stabilire che questo Avengers: Age of Ultron è praticamente simile al primo capitolo e a tutti gli altri episodi delll'MCU, nel senso che tutti gli sforzi vengono impiegati nelle interazioni fra i personaggi e nella creazione di scene ad alto tasso di spettacolarità, con temi importanti e trame complicate gettati in un tombino. Detto questo, Age of Ultron, giocando su questi due aspetti, riesce nel compito di intrattenere assai più di quanto non facesse il primo. I motivi principali sono due: una delle note dolenti del primo film era uno stile visivo banale, con una fotografia noiosamente standard e un look che lo faceva sembrare più il pilota di una serie televisiva piuttosto che un blockbuster da 200 milioni di dollari e passa. Questo seguito, al contrario, è una gioia per gli occhi, fra colori sgargianti (nel primo dominavano i grigio e i blu, qui invece si va dal verde al rosso al giallo oro all'arancio), movimenti di camera da capogiro e ambientazioni che vanno un po' oltre il solito scenario urbano.
L'inizio nella neve, la tappa in Sudafrica, l'inseguimento a Seul, il finale su una città che sta cadendo dal cielo a mo' di meteora, sono solo alcune delle stravaganti locations che danno varietà al tutto.
Ne guadagnano le scene d'azione, più dinamiche e interessanti da guardare, anche se al netto di qualche effetto speciale troppo palesemente finto, soprattutto nelle scene iniziali, e di una spettacolarità un po' eccessiva, come nell'ormai celeberrima scena dell'Hulkbuster. Il secondo punto riguarda i personaggi: nel primo Avengers, le interazioni seguivano la prevedibile formula degli eroi che prima non vanno d'accordo fra loro e poi si uniscono dopo una perdita comune, e al di là di questo in nessuno di loro era ravvisabile una traccia di umanità. Tutto quello che facevano era dire battute, e quando si doveva essere drammatici, frasi fatte che suonavano forzate. Qui, invece, si alternano momenti intimi e leggermente più seri con altri in cui lo humor è fresco e genuino,
La scena all'inizio dove fanno a gara a sollevare il martello è tutta da godere, e la genialata è che si tratta anche di un importante risvolto di trama per dopo, quando la Visione lo solleverà senza alcuna difficoltà, dimostrando di essere degno di fiducia.
complici anche dialoghi meno artificiosi e più naturali; inoltre, alcune sequenze vengono riservate all'esplorazione dei demoni di ciascuno di questi supereroi, che in fin dei conti non sono altro che persone normali con capacità bizzarre, o con tratti distorti che li rendono diversi dai loro stessi simili.
I flashback nel brutale passato della Vedova Nera sono uno degli elementi più dark in qualsiasi film della Marvel; inoltre, stavolta Mark Ruffalo è riuscito davvero a convincermi nel ruolo di Banner, portando fuori la vera e propria disperazione per come il mostro dentro di lui lo condanni a una vita isolato da tutto e da tutti, senza speranza di sfuggirgli. E in generale, cito tutta la scena nella casa di Occhio di Falco, forse la migliore in tutto il film.
In tutto questo quadro, le new entries, rappresentate dai gemelli Quicksilver e Scarlet Witch e dalla Visione, non sono niente di entusiasmante, ma si fanno notare tutti abbastanza in positivo, mentre a rubare veramente la scena è il pazzoide Ultron, un James Spader in stato di grazia, capace di coinvolgere anche attraverso la coperta del motion capture. Il suo Ultron è uno schizzato nel vero senso della parola, un cattivo così contorto nelle sue manie di grandezza e nel suo distorto senso dell'etica da risultare quasi affascinante, e decisamente più intrigante della macchietta cui era stato ridotto Loki.
In particolare ho trovato interessante alcuni piccoli tocchi di umanità, come il suo rapporto con i gemelli oppure quando decide di lasciare la Vedova Nera in vita perché "non gli è rimasto nessun'altro con cui parlare". Inoltre, la scena finale, durante il suo ultimo confronto con Visione, è stranamente malinconica.
Certo, il film in sé ha un ritmo forsennato, che forse in parte danneggia il risultato, e si ha la sensazione che ci sia un po' troppa carne al fuoco; se messi a confronto, il primo Avengers è sicuramente il film più semplice, ma comunque ritengo questo il film superiore. Ha i suoi problemi, ma in campo tecnico e narrativo è più convincente e intrattiene con indubbia competenza. Nulla di complicato, ma molto efficace.