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CHILD 44 - IL BAMBINO NUMERO 44 regia di Daniel Espinosa

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The Gaunt     5½ / 10  14/07/2015 22:38:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Parto dal presupposto che non ho letto il libro da cui è tratto il film, che tuttavia mi ha destato non poche perplessità. In primo luogo non riesco a capire il senso della retrodatazione della vicenda del mostro di Rostov al 1953. La vera vicenda per chi non lo sa si sviluppa nell'arco di parecchi anni ed in un certo senso paradigmatica dell'evoluzione dell'evoluzione dell'ultima fase dell'Unione Sovietica: la fine del comunismo duro e puro e l'inizio della perestroijca e della glasnost da parte di Gorbaciov. Sulla carta quindi si poteva creare un parallelismo fra la vicenda vera e quella fittizia creando un parallelismo a sua volta tra la fine dello stalinismo (Stalin infatti è morto proprio nel 1953) e l'inizio della destalinizzazione di Kruscev in epoca successiva. Stranamente però tutto questo non è stato fatto sebbene gli spunti non mancassero. La vicenda quindi si sviluppa e si evolve in maniera talmente repentina e rapida da essere un po' paradossale. Per cui la retrodatazione mi sembra fine a sè stessa, ad esclusione di una ricostruzione scenografica ben accurata. Oltre questo non vedo altro. Il clima di oppressione del regime e la paura della delazione è presente e tangibile, ma lo era anche all'epoca successiva quando i reali avvenimenti ad opera di Chickatilo erano in piena evoluzione.
Oltretutto la sceneggiatura mi è sembrata non poco lacunosa, che non riesce fra l'altro a miscelare la vicenda thriller con il contesto dove si sviluppa quest'ultima. Di alcuni pesonaggi non si riesce a capire bene la loro evoluzione. Ad esempio non riesco a capire come un cagasotto come Vassily abbia fatto così tanta carriera rispetto ad altri. Mi rendo che sicuramente era un raccomandato di ferro, ma si evince poco da quello che è mostrato. Non credo che essere il protetto di un maggiore (il personaggio di Cassel) possa spiegare una ascesa così prepotente e una figura di fatto intoccabile. Gli attori sono l'aspetto migliore del film. Dai personaggi principali, convincenti sia Hardy e la Rapace, sia quelli di secondo piano come Oldman e Cassel forniscono un apporto positivo.
Perplessità anche nel dispiegarsi della vicenda con un evolversi della vicenda thriller fin troppo frettoloso e costellatto da una serie di eventi che chiamare botte di fortuna è un eufemismo. In poche parole nell'ultima mezzora o poco meno viene risolto il caso in quattro e quattrotto.
hghgg  15/07/2015 13:22:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh si, bel commento anche se a me il film è piaciuto, nel complesso e pur non esaltandomi particolarmente. Tom Hardy, davvero un eccellente attore, e Gary Oldman, che lo dico a fare, nello stesso film stanno diventando una piacevole costante, spero continuino perché già è un piacere vederne all'opera uno solo, tutti e due insieme è goduria e meno male che ci sono loro in codesto film.
Federico  15/07/2015 11:03:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vassily: lecca**** all'n-esima potenza. Personaggio fin troppo stereotipato del mediocre che fa strada tradendo compagni (di valore superiore al suo). Forse non viene dedicato tempo alla sua ascesa ma da quel poco che ci viene mostrato è scontato trattandosi di essere viscido e ripugnante.

Aspetto thriller: delude se ci si aspetta un thriller, appunto (come da trailer). Invece la vicenda principale è un'altra (hardy-rapace) e il film nel suo complesso è buono.
The Gaunt  15/07/2015 13:16:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Su Vassily mi è sembrato talmente scontato da essere inverosimile. Non dico che dovevano una cronologia particolareggiata della sua ascesa, ma almeno qualche informazione in più.

Non mi aspettavo un thriller puro, però dato che comunque forniva il collante alla storia ed alle sue componenti, contesto storico e rapporto Hardy-Rapace, ho avuto la netta impressione che sia stato un po' troppo sacrificato per poi risolverlo in troppo breve tempo nel finale.