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CHILD 44 - IL BAMBINO NUMERO 44 regia di Daniel Espinosa

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  25/11/2015 11:37:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo "Cittadino X" e l'italiano "Evilenko" un altro film ispirato alle mostruose gesta del "macellaio di Rostov", al secolo noto come Andrej Chikatilo, ovvero l'autore di 53 delitti perpetrati tra il 1978 e il 1990.
In questo caso il reale si intreccia con il lavoro di fantasia dello scrittore Tom Rob Smith. Dal suo omonimo romanzo infatti, il regista Daniel Espinosa, trae lo spaccato impietoso della Russia socialista in cui le apparenze democratiche venivano date in pasto a uno spietato servizio di polizia segreta. Un gruppo di uomini, spesso ex soldati, spietati nell'arrestare, torturare, e all'occorrenza assassinare chiunque fosse sospettato di essere un traditore. Un clima pesante, ben riportato, in cui il più delle volte erano innocenti invisi a qualche "potente" o all'amico di questi, ad essere eliminati o rinchiusi in condizioni disumane.
Rispetto alle altre due pellicole "Child 44" è maggiormente stratificato, l'obiettivo non si posa solo sugli omicidi. Viene invece evidenziato un regime dittatoriale basato sul negazionismo nei confronti del crimine. Il lavoro di insabbiamento atto a celare qualsiasi connessione con il mondo capitalista è palese quanto ottuso.
L'indagine è quasi marginale a tratti -non è un caso l'epilogo piuttosto sbrigativo- in mezzo a tanto caos socio-politico Espinosa rimarca il male come figlio di un'umanità meschina, doppiogiochista e immorale.
A cadere vittima dei suoi stessi compagni c'è Leo Demidov, eroe di guerra per caso, elemento di spicco della polizia segreta, emarginato perchè uomo integro a suo modo. L'incapacità di scendere a patti con il marciume lo costringe ad un infame esilio, dove però inizia a capire che dietro la terribile scia di omicidi si cela un solo uomo.
Si punta forte sul contrasto tra la moralità del protagonista e la corruttibilità del mondo istituzionale, si riesce nell'intento di elevare l'uomo oltre la paura e l'eroismo becero.
Poco azzeccata invece la varietà di temi, finisce con l'ingolfare la trama lasciando in superficie numerosi snodi. E' inoltre fragile la critica messa in atto, più dovuta che sentita, privata di qualsiasi connessione all'attualità giunge un attimo anacronistica. "Child 44" è comunque un buon intrattenimento a dispetto dell'eccessiva durata.