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IL RACCONTO DEI RACCONTI (2015) regia di Matteo Garrone

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Cagliostro     4 / 10  28/08/2015 10:42:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Media alta, critica entusiasta, otto minuti di applausi a Cannes e pure su filmscoop gente che grida al capolavoro per questa presa di giro... non ho parole.
A mio modesto parere solo un ingiustificato sciovinismo può difendere questa roba.
12 milioni di euro per un film che avrebbe potuto essere girato con un quarto di questa cifra e magari perdendo anche il tempo necessario a scrivere una sceneggiatura degna di essere chiamata tale.
Il film è lento, noioso e pullula di scene che non servono in nessun modo a mandare avanti la storia.
Ricordiamo che la storia di un film è il suo soggetto (nella fattispecie alcuni racconti di Basile) e la storia di questo film è ottima.
Ricordiamo poi che la sceneggiatura è il modo in cui la storia è raccontata. Ecco Tale of Tales è un'ottima storia raccontata malissimo. Anche la confezione estetica non è poi così affascinante visto l'enorme budget speso. La regia di Garrone non valorizza né la storia né i personaggi, ma si limita a raccontare (male come la stessa sceneggiatura) gli eventi. Forse per rendersi più cinematografico rifugge volutamente i molteplici tagli in ogni scena, evitando spesso e volentieri il ricorso al dettaglio, al primo e al primissimo piano e prediligendo i totali e alcuni velleitari insipidi piano sequenza. Roba che se davano la regia a Sorrentino (il paragone è d'obbligo visto che questi due autori sono sempre appaiati dalla critica e anche dal pubblico) avrebbe regalato virtuosismi e suggestioni visive forse indimenticabili (anche se incomprensibilmente l'estetica di Sorrentino continua a far storcere il naso a molte persone, quando in vece dovrebbe essere altro a far storcere il naso).
Alla fine un film anonimo, che si fregia di un cast internazionale che però resta anonimo a parte Salma Hayek, che comunque non verrà ricordata dai posteri per questa interpretazione. Addirittura il personaggio di Vincent Cassel avrebbe potuto essere interpretato da chiunque e questo non perché Cassel non faccia bene il proprio lavoro, ma a causa sia della struttura anonima e superficiale del personaggio sia a causa dell'occhio, anch'esso anonimo) della regia.
Uno spreco di soldi e una perdita di tempo per una cartolina patinata di alcune splendide località italiane che però si può acquistare dal tabaccaio per pochi centesimi.