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IL RACCONTO DEI RACCONTI (2015) regia di Matteo Garrone

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Arkantos     7 / 10  02/10/2015 22:31:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE SPOILER!!!

Di sicuro quelli che mi conoscono si sarebbero aspettati il solito 1 da parte mia...
E invece no, non lo faccio, e sapete perchè? HO TROVATO UN FILM ITALIANO NON SOLO DECENTE, MA PURE BELLO!!!
Se vi chiedete "Arkantos, con cosa intendi cinema alternativo?" io intendo questo: voglio fantasy, western, horror, fantascienza e peplum, anche brutti, io preferirei guardarmi mille volte un Zorro contro Maciste anziché la classica commediuola che non solo è vecchia, ma si decompone pure! Questa è l'unica salvezza per il cinema italiano (e purtroppo i suoi incassi sono stati risicati).
Bisogna scrivere inni, lodi e elogi (per quanto abbia i suoi difetti) verso questo film per il suo coraggio, che ha attirato il mio interesse fin dal suo annuncio, ma anche un po' dubitato.

Il primo dubbio è venuto sul regista: Matteo Garrone. Nonostante io abbia apprezzato la sua regia in Reality, al tempo stesso mi ha lasciato alquanto furioso con Gomorra, ma il dubbio è venuto più che altro al suo stile registico distaccato e freddo. L'altro dubbio è venuto con la storia, che presenta tre dei 50 capitoli del Cunto de li cunti; infatti il cinema italiano è famoso nel presentare a ogni santo film 10^infinito storie che non si concludono e intrecciate malissimo, quindi avevo un po' di strizza.
Per fortuna il trailer prometteva molto, mostrandomi scenografie estranee da quelle che si vedono nei classici filmacci italiani e un sapiente uso della fotografia.

Data sta enorme premessa, parliamo del film.
Le tre storie si rivelano interessanti da seguire:
1. la prima riguarda la nascita di due sosia totalmente identici, uno figlio della regina e l'altro figlio della vergine che ha cotto il cuore, legati da una profonda amicizia che viene ostacolata dalla regina (buona l'interpretazione di Salma Hayek). Tutto interessante e carino, ma mi è venuto un dubbio nel suo finale: perchè quel mega pipistrello si è trasformato nella regina? Era proprio questo l'alto prezzo che ha detto il negromante?
2. La seconda storia, quella che personalmente ho detestato di più, è quella della pulce, ma non la storia in sé, che ancora una volta riesce a interessare, ma ho odiato con tutto il cuore la figlia del re, di una lagna insopportabile e stridente col carisma di gran parte dei personaggi presenti in questo film, veramente! Addirittura mi veniva la voglia di darle delle badilate! Capisco che quell'orco non sia un modello da Magic Mike, ma è comunque un fenomeno, e pure immortale (o almeno in parte): riesce a indovinare al primo colpo di quale animale è la pelle di pulce e poi, della serie "vivo, muoio e vivo ancora", lui cade da un precipizio di almeno 300 metri senza subire alcun danno e subito dopo riesce a resistere pure alle fiamme di un giocoliere che ha aiutato la figlia! Veramente, non capisce la sua reale utilità...
3. Quelle delle due vecchie è, a parer mio, quella resa meglio, dove il re, IDENTICO A CESARONE del Sangue e la Rosa con la barba un po' rasata (vedere per credere), è attratto dal canto di una delle due e... sì, la vuole nel suo letto, perifrasando. Dopo un primo tentativo fallito, lei viene ringiovanita da una maga diventando la regina, ma nel finale l'incantesimo terminerà, mentre l'altra tenta in ogni modo, senza successo, di avere la sua bellezza.
Le storie, proseguendo col film, si intrecciano bene, ma i finali della prima e della terza storia mi sono sembrati un po' troppo troncati.
A livello tecnico, finalmente, non ho rimpianto la scena del vulcano di Cabiria: la fotografia e le location sono eccellenti, ma anche i costumi e gli effetti speciali, per quanto non siano perfetti, rimangono su livelli molto alti, specialmente per i film italiani.
Tuttavia il difetto principale del film è la sua freddezza in alcuni momenti inopportuna, vedasi ad esempio al funerale del re morto a causa della lotta col drago, dove il film l'ho trovato fin troppo distaccato, facendo mancare l'emozione allo spettatore.

Comunque sia, il mio voto reale sarebbe 6,5, ma do mezzo voto in più per incitare le produzioni cinematografiche italiane a prendere questa strada, solo con film come questi l'Italia può far rinascere il suo cinema.