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THE HUMAN CENTIPEDE III (FINAL SEQUENCE) regia di Tom Six

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Alpagueur     5½ / 10  03/12/2020 20:10:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il regista olandese Tom Six completa la sua trilogia altamente controversa con questo climax che mette in gioco sia l'originale che il sequel, comprese le loro stelle, e aumenta il fattore di shock di un'altra tacca. Questo film è così brutto e ridicolo che in realtà è molto molto divertente. Trovo Bill Boss divertente. È così malato, contorto e strano. Quindi devo dire che mi è piaciuto molto guardarlo. Mentre il primo "Human centipede" riguardava principalmente il superamento dei limiti, il secondo capitolo era morbosamente autoreferenziale, incentrato su un personaggio ispirato a creare il proprio millepiedi dopo aver visto il primo film. Con "The human centipede 3", lo sceneggiatore e regista Tom Six spinge ulteriormente questo punto di vista autoreferenziale, concentrandosi sul personale della prigione ispirato ai primi due film che invitano Tom Six a supervisionare la loro costruzione di un vero millepiedi umano prigioniero. Dieter Laser, che era l'attore principale nella parte 1, è il direttore della prigione e ha diverse battute divertenti mentre dichiara che i primi due film del Centopiedi 'puzzano' e chiama Six 'un bambino infatuato'. Anche il cameo di Six è molto divertente; lo stesso vale per la sua scelta di mantenere Laurence R. Harvey nel ruolo di un personaggio completamente diverso. Sei viaggi in alto, però, dando a Laser libero sfogo per essere esagerato quanto vuole come il guardiano, impazzito dal caldo. È una performance esagerata che distrae e che occupa ingiustamente la maggior parte del tempo sullo schermo, con la costruzione del millepiedi di Laser rimasta fino all'ultimo quarto del film. Insomma, chi ha apprezzato gli elementi autoreferenziali della parte 2 (io non ci sono riuscito, con tutta la buona volontà) troverà ancora molto da apprezzare qui, ma chi è al suo interno per gli shock e le immagini grafiche potrebbe rimanere deluso. La prigione del film è la George H.W. Bush State Prison nel Texas. Sebbene la prigione si trovi negli Stati Uniti, il film non indica mai in quale stato si trovi. Considerando il clima caldo del deserto e la vicinanza implicita al confine messicano, è probabile che sia Texas, Arizona, New Mexico o forse anche California (anche se a me piace pensare che si tratti della Arizona State Prison Complex di Tucson, vuoi perchè è uno dei complessi carcerari più 'caldi' degli USA, forse il più torrido in assoluto, sorge in mezzo al niente, solo sabbia rocce cactus deserto e basta, vuoi per l'estrema vicinanza col Messico, vuoi perchè è davvero sterminata). Il nome della prigione è un ovvio riferimento a George H.W. Bush, il 41° presidente degli Stati Uniti, attivo nella politica texana. Non raggiunge la sufficienza, ma è sicuramente meglio del secondo (almeno per me), quantomeno per l'ambientazione molto torrida e il contesto carcerario (che già di per se basta e avanza anche senza direttori psicopatici e secondini sadici), ovviamente il valore aggiunto è la presenza dell'attore tedesco Dieter Laser, che, come nel primo, riesce a impressionarmi facilmente con quella faccia da incubo che non si dimentica facilmente...

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