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SPRING regia di Justin Benson, Aaron Moorhead

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  27/05/2015 11:41:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In fuga dagli Usa e con un grave lutto sulle spalle il giovane Evan finisce a Polignano a Mare, ridente cittadina della costa pugliese. Qui trova lavoro come fattore e soprattutto incontro la bella Louise, della quale si invaghisce praticamente all'istante. La ragazza però è parecchio misteriosa, appare fin da subito evidente la sua volontà di nascondere qualcosa di oscuro e terrificante.
Un altro centro atipico per l'accoppiata Benson/Moorhead i quali, come nel precedente "Resolution", perseguono un'interessante commistione tra generi evitando l'ermetismo che caratterizzava la pellicola di debutto.
In questo caso horror e (soprattutto) romance si fondono nell'amena località marittima, fortunatamente evitando retoriche immagini da cartolina e melensaggini da carie ai denti.
L'originale cifra narrativa è mezzo per raccontare una storia d'amore tormentato come nel migliore dei classici romantici, seguendo un percorso tutt'altro che risaputo o in patetico stile fiction prime-time.
L'azione è molto marginale e a dominare sono i dialoghi, magari non ispiratissimi eppure efficaci nel traslare sullo schermo un realistico rapporto di coppia in divenire.
Niente glamour estremo o atti supereroistici, Evan e Louise (cui prestano il volto Lou Taylor Pucci e la semisconosciuta tedesca Nadia Hilker) sono due persone normali con le quali è facile entrare in sintonia; parlano di tutto un po', fanno cose da innamorati e come tali si comportano.
Molto azzeccate le brevi e significative sequenze horror, in cui richiami Lovecraftiani si fondono con anomalie genetiche in quello che risulta come uno degli "spiegoni" più convincenti degli ultimi anni. La sospensione della credulità resta, però appare lungimirante la decisione di prendere le distanze da pericolose trappole riscontrabili in ovvietà ascrivibili a figure più in confidenza col cinema di paura, tipo vampiri o licantropi.
L'unico appunto negativo riguarda alcuni momenti poco simbiotici con l'insieme. Sono tuttavia piccole sbavature facilmente soverchiate dalla capacità di rileggere il luogo comune a favore di una nuova versione de La bella e la bestia, fino a raggiungere un epilogo suggestivo tra le rovine laviche di Pompei.
hghgg  27/05/2015 19:21:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Moolto interessante, per tanti motivi. Ma quindi non è roba di amore+vampiri come chissà perché credevo ?
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  28/05/2015 09:00:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo credevo anch'io, ma non ha nulla a che fare (per fortuna) ;)