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YOUTH - LA GIOVINEZZA regia di Paolo Sorrentino

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The Gaunt     7 / 10  29/05/2015 22:52:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'accostamento a Otto e mezzo di Fellini non mi pare azzardato, non solo per il rispetto profondo che Sorrentino ha per il regista riminese, ma nel voler riprodurre nello spazio di questo residence di lusso l'empasse esistenziale dei personaggi. La netta impressione che ho avuto è che i personaggi sono bloccati, immobilizzati in un tempo sospeso e non riescono ad avere la forza di andare avanti, perchè condizionati dal loro passato di grandezza, gloria e maledizione cui non riescono a convivere, tra corpi cadenti, quasi grotteschi ma dove è ancora presente la scintilla del loro passato splendore (i palleggi della caricatura di Maradona).
Youth quindi è la ricerca in se stessi di fare quel passo in avanti che la vita impone a prescindere dall'età che si porta. L'anaffetività di Fred, la crisi creativa di Mick, il liberarsi di uno stereotipo cinematografico di Jerry, smaltire le tossine di un matrimonio fallito di Lina, quest'ultimi due non certo vecchi. Secondo me Youth non parla di vecchiaia, non solo di quella, ma trovare la volontà di passare ad una fase successiva.
Sorrentino è veramente bravo nel costruire questo limbo popolato di corpi che meccanicamente ripetono un rituale quotidiano e li asseconda nella loro spirale, nel girare su se stessi. Allo stesso tempo mi è parso meno compiuto nei dialoghi che tendono pericolosamente all'aforismo o alla frase fatta. Inoltre allargando lo spettro dei personaggi, il film diventa frammentario forse ostaggio della sua stessa ambizione di donare fin troppe sfumature alla storia.
Non pochi difetti per un film che comunque possiede qualità.