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CONTAGIOUS - EPIDEMIA MORTALE regia di Henry Hobson

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  01/07/2015 13:10:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il background professionale tutto muscoli e azione di Arnold Schwarzenegger, se associato agli zombie, potrebbe dare adito a pensieri oscenamente esploitativi, in cui l'ex Governatore della California riduce in polpette maree di famelici ed ottusi non morti.
Niente di tutto ciò: la pellicola diretta da Henry Hobson è invece un dramma intimista, il cui obiettivo è sviscerare lo struggimento di un padre che vede la figlia avvicinarsi alla morte senza poter far nulla per aiutarla. Tutto perchè Maggie (titolo originale del film, molto più azzeccato del fuorviante "Contagious") è stata morsa da un infetto, in un mondo in cui un virus necrotizzante è la tragica realtà.
Lo scenario adottato è quello di un'apocalisse famigliare, con un nucleo affettivo in disfacimento in cui è rimasto solo il protettivo istinto paterno ad ergersi come barriera contro l'inevitabile.
Silenzioso e corrucciato Schwarzy offre una prova tutto sommato accettabile, mentre la Breslin si conferma attrice di buona levatura.
I due si muovono in un panorama plumbeo con un temporale all'orizzonte che è minaccia perpetua, a sottolineare come la tempesta piomberà inevitabile: è solo questione di giorni, forse di ore.
La cosa che colpisce in positivo è il riportare scampoli di vita famigliare come se davvero una malattia incurabile, con il suo tremendo decorso, sia piombata in casa demolendo ogni equilibrio. C'è da ammettere che il tema orrorifico sia più un pretesto; la sensazione è che essendo lo zombie tornato parecchio in auge si tenti di far breccia grazie al rinnovato appeal del mostro.
Hobson disegna una scenario visivamente molto depresso ed efficace, prova a perseguire un cinema non ricattatorio pur scadendo in un paio d'occasioni in scene abbastanza patetiche, al tempo stesso però lascia che silenzi, sguardi e gesti quotidiani sostituiscano parole che suonerebbero come appendici effimere in prossimità del nulla.
La pellicola si focalizza su due personaggi agonizzanti, consapevoli dell'ineluttabile con i quali si entra in sintonia in punta di piedi lasciando ogni clamore da parte.
Il tema non è nuovo, basti pensare al datato "I, zombie" o al più recente "Contracted", sicuramente più orientati sul dramma personale. In "Contagious" l'idea di sofferenza si riflette ad un'altra persona evidenziandone i dubbi e le angosce, magari non tutto viene risolto alla perfezione ma la scrittura composta e dignitosa dei personaggi, a favorire la percezione di un dolore ingiusto, è sicuramente da premiarsi.