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THE KINGDOM - IL REGNO regia di Lars von Trier

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carsit     8½ / 10  12/01/2013 18:13:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Serie Tv che mi è stata caldamente consigliata. Io non guardo quasi mai la tv , se non per i film, ed inizialmente sono partito un pò prevenuto verso una serie tv scandinava di più di 15 anni fa. Ed invece mi sono dovuto ricredere fin da subito.
Von Trier partorisce una mini serie tv della durata di 4 ore, che però passano in fretta. L'ambiente centrare è il regno, un ospedale in Danimarca molto prestigioso, ma con evidenti "scheletri nell'armadio" da parte dei suoi medici e dei suoi infermieri. In un microcosmo che è metafora del macrocosmo ( Il regno , cioè l'ospedale diventa metafora della società attuale), noi possiamo osservare un numero abbastanza vigoroso di personaggi ( ma non sono tantissimi) che interagiscono tra di loro e che mostrano ognuno di avere dei lati buoni ma anche dei lati oscuri. La vicenda "paranormale", che è il fulcro della serie, in realtà ( a mio modo di vedere) passa in secondo piano perchè sono moltelplici le sfaccettature e gli spunti che i personaggi offrono. Spicca in maniera mostruosa il Dottor helmer, svedese con l'ossessione dei danesi, perennemente arrabbiato, sempre scontroso, e che ogni notte sale sul tetto dell'ospedale e guarda la Danimarca dall'alto della sua superbia.Trapela un carisma semplicemente mostruoso, e credo sia il personaggio vincente della serie. Anche lui in verità ha delle cose da nascondere :

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ALcune battute sono grottesche, ma semplicemente geniali. Quando opera il paziente anestetizzato con l'ipnosi si mette ad urlare: " non mi interessa niente, voglio che il paziente stia zitto mentre lo opero"... ahhahhahahahah.. Stavo morendo in quella scena.
Ho trovato parecchio efficace il personaggio della signora Druss, finta malata e finta ipocondriaca, che cerca di farsi ricovare innumerevoli volte al mese per poter indagare sullo spettro della bambina piangente in ascensore.
Ma sono tanti i temi che vengono trattati, e spesso non in maniera banale. Dall'eutanasia, al confine tra la vita e la morte. Il diritto ( o dovere?) di un malato terminale a donare i suoi organi per il bene della scienza. L'azione dell'aborto come un atto non etico, oppure come un mezzo per estirpare il dolore alla radice.
Ed osserveremo, in più di un frangente, che spesso il medico non agisce per il bene della collettività. Non agisce affinchè il paziente abbia un sollievo: il medico, come ogni lavoratore che svolge il proprio mestiere, cerca di ottenere dei vantaggi nel suo lavoro, nelle sue ricerche. A volte anche in maniera illegale. Ne è un esempio Bondo, che pur di ottenere progressi nella sua personale ricerca di studi sul fegato, si fa trapiantare il fegato di un terminale per entrarne in possesso ( a causa di un cavillo legale che non sto a dirvi). Oppure l'infermiere che desidera avere una maggiore influenza sulle diagnosi ricattando il dottor Helmer riguardo a quel caso della bambina curata male. Gli altri personaggi sono ben affiatati, ma li ho trovati minori rispetto a questi 3-4 .
Ottima la regia di Trier, molto attiva, partecipe, frizzante e che affascina e ti trascina in questo mondo fuori di testa. Prova recitativa degna di nota , in cui nessuno stecca. Permettetemi, ma quando degli attori recitano, il risultato finale migliora notevolmente. Effetti speciali sulla soglia della decenza, ma è evidente il budget e non sarà questo a farmi valutare male il film.
Abbasso un pò il voto per il non - finale a cui si assiste alla conclusione.
Geniale una scena negli ultimi 20 minuti:

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il finale invece è un pò più deludente, ed apre alla seconda serie ( che sarà mia premura vedere con la stessa intensità).