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MONSIEUR VERDOUX regia di Charles Chaplin

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amterme63     9 / 10  25/12/2006 17:27:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fa impressione vedere Chaplin interpretare un personaggio così diverso da Charlot. E’ cambiato totalmente il punto di vista. Non è più una persona ai margini della società, che ha così la possibilità di farci ridere e pensare con le sue disavventure da escluso. Non è più il candido e onesto vagabondo che crede nell’opera rigeneratrice della solidarietà. Adesso fa piena parte della società e ne subisce fino in fondo le deleterie conseguenze. Crolla così qualunque illusione di felicità piccolo-borghese. La conclusione è amarissima: questà società è troppo spietata, è impossibile riuscire a sopravvivere senza fingere, rubare, ingannare, uccidere. L’ipocrisia è il sentimento imperante. Tutto è pura apparenza, dietro le belle maniere c’è solo il gretto interesse. E poi perché condannare il singolo che ha ucciso, se la morte in grande scala è diventata il metodo di risoluzione delle contese planetarie? La sibillina profezia di Verdoux condannato a morte - “presto ci rivedremo tutti” - prefigura una catastrofe nucleare imminente.
Non poteva che venirne fuori un film osteggiato, evitato, capito solo dalle persone veramente aperte alla comprensione del reale. Lo stile poi è un’altra ciliegina sulla torta. Una satira leggera ma molto corrosiva. Il contrasto è quello dell’accostamento normale dei tronfi modi sociali con l’assassinio. Anche qui si sente sempre qualche cosa di agghiacciante dietro la risata.
Chaplin, bisogna dirlo, non ha più la grande agilità compositiva e scenica dei grandi film. Il film è un po’ pesante e rischia di essere monotono.
Rimane comunque un film sconvolgente, sempre attuale. Pensavo che Costa Gavras con "Cacciatore di Teste" avesse fatto qualcosa di originale. Invece no! Chaplin ci aveva pensato prima di lui!
Dick  27/09/2007 20:29:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
" Anche qui si sente sempre qualche cosa di agghiacciante dietro la risata."

Già!