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MONSIEUR VERDOUX regia di Charles Chaplin

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oh dae-soo     8 / 10  07/04/2010 12:03:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Premessa doverosa. Chi scrive è visceralmente chaplinista tanto da considerare Chaplin, senza appelli, il più grande uomo di cinema mai vissuto. Anche Monsieur Verdoux è uno straordinario film, forse un capolavoro, ma non posso metterlo sullo stesso piano degli Charlot. Il motivo è semplice e cercherò di spiegarlo.
Monsieur Verdoux è un uomo fallito, licenziato dalla sua banca. Si trova allora un'altra attività, sedurre vedove facoltose per poi ucciderle e intascare o rubare il malloppo.
Senz'altro le tematiche affrontate da Chaplin sono come al solito tante e forti: il fallimento, l'avidità, il capitalismo, l' omicidio, ma anche l'amore, la pietas, la tenerezza e la presa di coscienza. Non si potrà (quasi) mai discutere sul valore morale ed umano dei film di Chaplin, straordinario accusatore della società in cui viveva, capace di usare il fioretto e quasi mai la spada. No, la mia predilezione per la serie del vagabondo è puramente tecnica, per essere precisi, sonora. Insomma, per me il Chaplin inarrivabile è il Chaplin muto. A mio parere la parola, il sonoro, la forza della voce, si è rivelata invece una debolezza. Nessuna scena del Verdoux, nessun discorso ha la forza dirompente, anzi, la Magia, delle migliori scene de La Febbre dell'oro e compagnia bella, anzi bellissima. Avete fatto caso che le due sequenze più riuscite (almeno secondo me) in Verdoux sono le uniche 2 mute (barca, vino avvelenato)? E non sembra anche a voi che il discorso di Hynkel ne il Dittatore (primo sonoro della voce di Chaplin) sia la parte più pesante e debole del film? Chaplin non ha bisogno di parlare, le sue accuse sono devastanti anche se non esplicitate in parole. Direi addirittura che con il verbo, rischia di essere retorico a volte, magari senza volerlo. Rimane inarrivabile e Verdoux una grandissima opera, anche se non è vero che sia una sceneggiatura perfetta (mi liquidi moglie e figlia con "li ho persi"?). Del resto quanto sia legato al Vagabondo lo dimostra il destino. Ci ha lasciato nel Natale del 1977, io festeggiavo il mio primo...
KOMMANDOARDITI  10/04/2010 22:15:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo film viene da più parti considerato all'altezza di tutte le altre opere chapliniane,ma come hai ben detto tu, il sonoro conferisce a questo film una caratteristica che non si confà minimamente al percorso artistico e all'indole del nostro Charlot. Le sue straordinarie doti di mimo sono una parte inscindibile della sua grandeur cinemAtografica ed in MONSIEUR VERDOUX l'utilizzo massiccio e totale del sonoro vanifica tutto quello che Chaplin si era costruito addosso nella sua lunga carriera; stessa cosa dicasi per il sopravvalutato IL GRANDE DITTATORE che annovera quella (a parer mio) fastidiosa ed interminabile inquadratura su Hynkel ed il suo epilettico comizio.
Comunque d'accordissimo col tuo voto : 8 anche per me!
Secondo me il suo film più poetico è indubbiamente LUCI DELLA CITTA', un capolavoro veramente commovente.....Ma il suo miglior film rimane sempre TEMPI MODERNI : tra i 10 migliori della storia del cinema!
Ci sentiamo Giusè.
oh dae-soo  10/04/2010 22:41:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Hai praticamente sottoscritto tutto, che devo dire? Torno al Grande Dittatore: il film è comunque un capolavoro. Il fatto è quel discorso... non mi va giù proprio. La satira e la parodia al nazismo erano state così forti che non ce n'era bisogno. O meglio, se il film fosse stato sonoro nella sua interezza potevo "perdonarlo", ma così risulta una forzatura incredibile, quasi un'appendice aggiunta a fine lavorazione per chissà quale motivo. Comunque niente da dire a Chaplin. Ha tenuto duro tantissimi anni al sonoro ma alla fine ha dovuto cedere. Quello che gli appunto è stato usarlo per la prima volta in un magnifico, epocale, film muto. Tempi moderni n° 1 anche per me. Rimane il fatto che sotto l' 8 non vedo niente. Non ho visto gli ultimi 2 per un semplice motivo, lo stesso che abbino a Saramago in letteratura. Per me sono i 2 più grandi, cerco di farmi durare il più possibile la loro opera e non terminarla troppo presto... Ciao Nico.
KOMMANDOARDITI  10/04/2010 23:02:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma stai riferendoti per caso a JOSE' Saramago, lo scrittore antisemita ?
O è un altro omonimo a me sconosciuto?
oh dae-soo  11/04/2010 00:01:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Esattamente. Le accuse di antisemitismo andrebbero verificate bene. A me non interessa, io leggo i suoi romanzi e sono 4 spanne superiori a chiunque (solo l'800 russo gli si avvicina). E che sia antisemita una persona di una tale cultura, sensibilità e umanità (almeno nelle opere) mi sembra impossibile. E' un discorso lungo e difficile che non voglio affrontare e che ripeto non mi interessa affrontare. E' come se andassi a verificare se Michelangelo fosse intollerante con chicchèsia. A me interessano le opere. Se poi nelle opere rintracciassi atmosfere più o meno esplicititamente antisemite sarei il primo a condannare. So che mi potete controbattere con il Vangelo secondo Gesù Cristo ma anche lì sarebbe da discutere. Leggiti Cecità, L'Uomo duplicato, La Caverna, Le intermittenze della morte e così via. Capolavori assoluti, e accusatori semmai dell' Uomo, ma in generale. Ciao.
KOMMANDOARDITI  11/04/2010 00:22:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci mancherebbe Giusè! Volevo solo appurare si trattasse dello stesso Saramago. Io la penso perfettamente come hai giustamente ribattuto tu : un artista andrebbe giudicato per il valore delle sue opere, non per le sue idee politiche o per le sue origini o ancora per la propria religione.Vedi gli esempi di uno scrittore come Salman Rushdie o di un regista come Theo Van Gogh (che riposi in pace) : il trattamento loro riservato è stato una vergogna per tutta la (dis)umanità!
Mantieniti coerente e ,nel caso, non condannarlo. Buona notte Giusè.
oh dae-soo  11/04/2010 01:02:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No, certo, non mi ero mica scaldato "contro" di te! E' che la frase senza appelli, "lo scrittore antisemita" era un pò forte... Gran libro i versetti satanici, con un inizio veramente folgorante. Buona notte ricambiata.