caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

COLT 45 regia di Fabrice Du Welz

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5½ / 10  05/11/2015 11:26:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fabrice Du Weltz guarda senza troppa convinzione al glorioso polar francese, del quale vorrebbe richiamare le atmosfere opprimenti, i personaggi maledetti e controversi, la violenza ferina e i meccanismi di una società borderline in cui legalità e criminalità vivono spesso in simbiosi nel più incredibile dei paradossi.
In "Colt 45" non mancano gli elementi caratteristici del genere, ma non pervenuta è la forza degli stessi. Troppo flebili per convincere, surrogati sciapi di Melville, Clouzot, o per restare ai tempi attuali, di Marchal.
Questo perchè la trama è artificiosa e poco credibile, i vari passaggi verso la discesa all'inferno urbano di una guerra fratricida tra poliziotti lascia abbastanza freddini. Gli eventi ingranando anzichè fomentare tendono a dissipare il già fragile interesse creato in precedenza. Anche il personaggio principale appare sbagliato, troppo giovane e "pulito" per un'interpretazione simile, bisognosa di un volto un attimo più vissuto e imbastardito da una vita non proprio semplice.
Un film quindi anonimo, decisamente strano per un regista che è probabilmente fan del genere ma denota incapacità nel dare vigore alle sue idee. Soprattutto colpisce che l'autore di pellicole come "Calvaire" o "Vinyan", dotate di un 'impronta molto originale, si appiattisca in tal modo a favorire un intrattenimento poco più che mediocre.