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NON ESSERE CATTIVO regia di Claudio Caligari

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GianniArshavin     8 / 10  21/05/2017 13:55:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non essere cattivo è l'ultimo film di Claudio Caligari, uscito postumo per la morte dello stesso regista, deceduto poco dopo la fine delle riprese e del montaggio.
Non essere cattivo è il terzo capitolo di un'ipotetica trilogia (che poi sarebbe la filmografia completa dell'autore) iniziata negli anni 80 con Amore tossico(1983) e continuata negli anni 90 con L'odore della notte (1998).
La pellicola del 2015 riprende da vicino le vicende soprattutto di Amore tossico, omaggiandolo e citandolo in più di una circostanza; in Non essere cattivo siamo 10 anni avanti rispetto al periodo in cui è ambientato il film del 1982, descrivendo la vita nelle borgate romane degli anni 90, gli anni in cui l'eroina sparata per endovena è stata sostituita dalla cocaina e dalla stessa eroina spacciata in polvere. I protagonisti sono sempre ragazzi senza futuro, speranze ed opportunità, giovani ai margini che non conosco e non possono ambire ad un miglioramento se non attraverso la malavita e lo spaccio. Ovviamente questi emarginati, abbandonati da stato e autorità, affogano le proprie frustrazioni nell'uso smodato delle stesse droghe che spacciano, in un percorso che riprende da vicino i temi tipici del cinema di Caligari.
Questa spirale di distruzione è inesorabile e incontrovertibile, non solo per il personaggio di Cesare, destinato ad una vita volta all'autodistruzione a causa della sua dipendenza da droghe e crimini, ma anche per il protagonista più posato e riflessivo, ovvero Vittorio, che sembra avere la vita segnata dall'impossibilità di conquistarsi un riscatto sociale malgrado gli sforzi e la volontà.
Non è difficile scovare, nella poetica caligariana, echi del Pasolini di Accattone (la figura di Cesare ricorda molto il protagonista del primo lavoro di PPP) e di Mamma Roma, con la protagonista interpretata dalla leggendaria Anna Magnani che ha molti punti in comune con il Vittorio di Non essere cattivo.
Il finale, rispetto alle opere pasoliniane appena citate, sembra lasciare uno spiraglio di speranza, anche se relativo.

Tecnicamente l'opera è pressoché perfetta, e brilla soprattutto sotto il profilo della recitazione, con un Marinelli che film dopo film si conferma un attore di spessore. Tuttavia il cast nel complesso risponde bene senza scadere mai nel macchiettistico, cosa facile quando si ha a che fare con ruoli simili.

Non essere cattivo non è un lavoro perfetto, forse in fase di scrittura ha qualche defiance ma resta uno dei migliori titoli italiani degli ultimi anni e rappresenta un testamento incredibile della poetica di Caligari, che qui trova il suo compimento massimo.