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NON ESSERE CATTIVO regia di Claudio Caligari

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ZanoDenis     8 / 10  16/10/2015 14:40:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grande opera postuma di Caligari, regista sempre impegnato in tematiche molto forti, riguardanti spesso il disagio giovanile. Sono venuto a sapere che questa pellicola rappresenterà l'Italia agli oscar di quest'anno, sinceramente non mi aspettavo una scelta del genere, anche perché è parecchio atipico come film.
La storia si svolge tutta a Roma, città che nella storia del cinema italiano è sempre stata lodata e rappresentata in tutta la sua bellezza (meritatamente). Ma a Caligari non interessa questo, non interessa la bellezza del colosseo, ne il fascino della fontana di Trevi, a Caligari interessa la periferia romana, i posti più malfamati, i posti frequentati da tossici, criminali e prostitute, il lato oscuro di una bellissima città (ma il discorso ovviamente si può allargare un po a tutta l'Italia). Già dalle ambientazioni il film convince, modeste, polverose, anche incompiute e soprattutto molto crude, rappresentano in parte i personaggi di questo film, si adattano perfettamente a loro, lo stile e i temi di questo film mi hanno ricordato moltissimo il primissimo Refn (Bleeder e la saga di Pusher) e in parte anche il primissimo Pasolini (specie Accattone).
Sceneggiatura di ottimo livello, anche se ho trovato qualche parte un po troppo romanzata, Caligari ha voluto mostrare le due facce di un ragazzo disagiato, dallo scorretto comportamento in strada, al cuore tenero che riserva per la madre e per la nipotina, il contrasto è netto, si vede, si sente, anche se le due cose non sono poi così distanti tra loro, saranno stati gli stessi drammi familiari subiti in passato dal protagonista, a renderlo così. Anche lo spettatore ha un rapporto ambiguo con i personaggi, non può di certo patteggiare per loro, ma può compatirli, può sperare per il meglio nel loro destino, può in parte capire le loro sofferenze. Il resto è un buonissimo affresco del disagio giovanile, tutto esplicitato, tutto reso il maniera cruda e drammatica, con una rappresentazione del quotidiano per loro e dello straordinario per un comune spettatore. Quotidianità spesso rotta da decisioni improvvise e avventate, eventi drammatici, tentativi di svolte. Alla fine non sembra che Caligari ci lasci con pessimismo, vuole quasi farci intendere che alla fine siamo noi a controllare il nostro destino, che volendo si può svoltare, ma anche che comunque le difficoltà ci saranno sempre, indipendentemente dalla strada intrapresa.
Una menzione speciale per cio che secondo me è uno dei punti fortissimi del film: la recitazione. I due protagonisti straordinari, veramente mi hanno colpito per la loro intensità, la loro emotività, riescono ad incarnare benissimo i due personaggi. Anche le comparse sono tutte messe al posto giusto, tutte gestite benissimo, tutte recitano alla perfezione, un cast sconosciuto, ma straordinario. Bella ed efficace opera postuma di Caligari, magari vincesse agli oscar, ma la vedo difficile.