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INSIDE OUT regia di Pete Docter, Ronaldo Del Carmen

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junior86     9 / 10  06/06/2019 10:07:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commento un po' spoileroso.

Dopo Alla ricerca di Nemo, il mio secondo film Pixar preferito, forse lo metterei alla pari con Toy Story 3.
Veramente incredibile il modo in cui gli sceneggiatori hanno potuto dare vita alle tante emozioni della mente:
I ricordi base, che altro non sono che le principali passioni o le cose veramente importanti sulle quali regge la personalità della bambina.
L'archivio dei ricordi, con migliaia e migliaia di piccoli ricordi che ogni tanto saltano in mente.
E ancora il dimenticatoio (zone in cui i ricordi non fanno più ritorno, e vengono quindi dimenticati) la zona del subconscio, la zona del pensiero astratto, il treno dei pensieri, immagilandia, dreamland (i sogni!!), i motivetti che ti suonano in testa... C'è davvero di tutto, perfino l'amico immaginario perso fra l'archivio dei ricordi.

Mi piace molto anche il fatto che, a un certo punto della storia, Gioia e Tristezza spariscono insieme dal centro di controllo (e da qui si capisce che non si può essere felici se non esiste anche il sentimento opposto) e intraprendono un' avventura per cercare di tornarci, e Riley in quel periodo diventa quindi totalmente passiva a qualsiasi cosa: Paura Rabbia a Disgusto provano a comandare, ma senza successo (clamoroso il dialogo fra Riley e i genitori a cena), e l'unica cosa che fanno di "buono" è inculcare a Riley l'idea (con la lampadina!!!) della fuga.

In questo periodo le isole dei ricordi base crollano inesorabilmente, per poi, a fine storia, fare posto a nuove isole che segnano il passaggio fondamentale di Riley dall'infanzia all'adolescenza.
Crescere è davvero difficile. E lo dimostra anche cosa succede all'amico immaginario.
Complimenti Pixar per questo capolavoro!