tylerdurden73 4½ / 10 19/10/2016 11:01:29 » Rispondi Lascia stupefatti la presentazione al 72esimo Festival di Venezia, seppur nella sezione Fuori Concorso, di "Go with me", questo perchè l'ultima fatica di Daniel Alfredson - regista noto soprattutto per aver dato vita a due capitoli della saga Millenium- è un thriller a dir poco mediocre. Gli stereotipi si sprecano tra l'avvenente ed orgogliosa cameriera vessata, l'anziano e saggio taglialegna, ed infine il ragazzone un po' tardo di comprendonio ma veloce con le mani. Tutto gira intorno ad unica idea: la ricerca, improbabile e tediante, del pericoloso Blackway, ex tutore della legge ora passato dall'altra parte della barricata, evidentemente a lui più consona. Una caccia innescata da Lilian (questo il nome del personaggio femminile) più volte importunata dal losco figuro, decisa a porre fine alle varie persecuzioni di cui è stata vittima. Urge fare giustizia, ma vista la codarda presa di posizione delle autorità competenti mettere le cose a posto trascina (per stessa ammissione del regista) in una sorta di western moderno. Come allora solo un feroce intervento privato potrebbe risolvere la questione. Al posto del tipico panorama assolato e semi desertico troviamo le brumose e grigie lande di una non meglio specificata zona di confine tra Canada e U.s.a, deprimenti come il soggetto di questo viaggio punteggiato da location assurde - ridicolo il motel adibito a fortezza per traffici d'ogni sorta- e da personaggi inutili - l'ex compagna di scuola ridotta in schiavitù- fino a raggiungere una catarsi sciapa, in cui l'azione fin lì trattenuta esplode senza colpo ferire. Fuori forma il cast: Liotta è un cattivo da operetta, la Stiles perennemente imbronciata non accende alcun interesse, mentre Hopkins, pur cavandosela, resta imprigionato in un personaggio comprensibilmente vendicativo ma irrisolto.