caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

L'ULTIMA DONNA regia di Marco Ferreri

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  19/10/2006 08:21:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nel rito della convivenza, i temi cari a Ferreri (l'emancipazione femminile, la crisi del maschio abbandonato al suo status di "eterno inseminatore", cfr. l'oggetto sessuale dei ruoli subordinati e ribaltati dalla nuova società) sopravvivono nella nudità, ora casta ora spudorata, dei due protagonisti. Particolarmente curioso che il film alla fine ricordi un film diversissimo come "ai no corrida (l'impero dei sensi)" di Oshima, uscito nello stesso anno.
In realtà ben poco accumuna questo film al capolavoro giapponese, se non l'annientamento dei ruoli, dell'individuo-maschio.
Sembra chiudersi nell'amarissimo apologo Ferreriano, che vede nell'evirazione la sconfitta eterna e "annunciata" dell'amore tra due persone indistinte.
Ottimi interpreti, la Muti ha dato in questi ruoli il meglio di sè