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THE LOBSTER regia di Yorgos Lanthimos

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The Gaunt     7½ / 10  19/10/2015 21:35:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che sia un futuro prossimo o il presente l'elemento distopico è uno dei tratti caratterizzanti del cinema di Lanthimos. E' anche grazie a questo aspetto che il suo cinema pur essendo impostato su uno stile glaciale e freddo è alienante come pochi e secondo me deve essere assimilato più a mente fredda. Un insieme di regole assurde e grottesche (ed in questo senso di momenti grotteschi il film ne offre) imposte da un contesto sociale, su piccola e grande scala, di tipo autocratico. Nelle sue precedenti pellicole può essere un singolo individuo ad imporle (Kynodontas) oppure un meccanismo che svuota l'dentità dell'individuo (Kinetta). In The Lobster ci troviamo di fronte a due modelli speculari: una forma di governo e il singolo leader di un gruppo di ribelli al sistema. Entrambi però hanno dei tratti fortemente comuni pur nelle loro differenze di facciata. Il protagonista si ritrova quindi di fronte ad un circolo vizioso dove la fuga da un mondo non significa per forza la salvezza nell'altro. Le regola soffocano i sentimenti, le pulsioni emotive e nel mondo delle coppie anche il sesso diventa qualcosa di meccanico e ripetitivo, per nulla eccitante o morboso. Si può stare nell'uno o nell'altro contesto pur mantenendo uno status quo a parte ma il prezzo è una disumanizzazione aberrante (la donna senza sentimenti, per esempio) oppure costruire rapporti di coppia basati sulla menzogna. Senza dubbio una delle sequenze migliori è quando i Solitari, in risposta ai continui attacchi, compiono dei veri e propri atti terroristici, irrompendo all'interno delle coppie e sbandierando segreti che minano la base su cui è stato costruito un rapporto.
Ho letto delle affinità con il Fahreneith 451 di Truffaut, ma secondo me perlomeno nello spunto, The Lobster ha più affinità con quel film mai fatto da Pasolini, cioé Porno Teo Kolossal. Anche il quel caso si parla di mondi speculari con individui che vengono soggiogati da regole e come nella pellicola di Lanthimos c'è la non accettazione della diversità a favore di un conformismo ed un omologazione dell'individuo più o meno strisciante. Le coppie sono formate secondo le loro affinità senza dare spazio alla diversità. I Solitari sono immagine e somiglianza del loro leader.
Il dettaglio più interessante e spaventoso allo stesso tempo è proprio l'accettazione inconscia dei meccanismi, cioé essere affini all'altro individuo per creare la base di un rapporto, come se le regole imposte siano entrate nell'animo di ciascuno. Se siano state accettate fino in fondo dal protagonista (un bravo e dimesso Colin Farrell) non è dato sapere nell'eccellente finale sospeso. Ma è come essere sull'orlo di un baratro.
Sconsigliato ai bimbominkia.