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THE ISLAND regia di Michael Bay

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Dom Cobb     10 / 10  20/10/2012 20:16:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una delle frasi più ricorrenti riguardanti i film in uscita negli ultimi tempi, specialmente da parte dei critici, è la constatazione della morte del cinema, quello che non si basa sugli effetti speciali ma su storie emozionanti e che fanno riflettere. E in un lasso di tempo piuttosto breve, circa un paio di mesi, mi sono imbattuto in un film che mi ha fermamente convinto del contrario o, almeno, mi ha dimostrato che le cose sono messe meglio di quanto si dica in giro: questo The Island.
La trama: Lincoln Six-Echo è uno dei tanti uomini sopravvissuti a una fantomatica "contaminazione" della Terra reclusi in una specie di istituto diretto dal dottor Merrick. Regolarmente, una lotteria estrae un vincitore a caso per andare sull' "Isola", che si dice essere l'unico luogo ancora abitabile del pianeta.
Tuttavia, frequenti incubi e il ritrovamento di un insetto vivo fanno sorgere in Lincoln delle domande sulla realtà in cui vive. Le risposte che troverà, insieme all'amica Jordan Two-Delta, saranno sconvolgenti...
The Island mi incuriosiva da molto tempo, fin dal primo momento in cui, qualche anno fa, ho visto il trailer: mi sembrava un bel film, ma opinioni contrastanti tendenti al negativo mi hanno convinto a desistere, e così ho dovuto aspettare il passaggio del film in TV per poter verificare di persona la qualità della pellicola. Che dire? Ovviamente non è da classificare nel filone dei grandi capolavori del cinema, ma nel suo genere, secondo me, lo è: i personaggi sono ben tratteggiati, l'ambientazione, che passa da quella utopica del primo tempo a quella "reale" con qualche tocco di tecnologia in più nel secondo, è suggestiva quanto basta, le interpretazioni non saranno certo da Oscar, ma per risultare credibili non devono mica esserlo.
Le cose che colpiscono maggiormente, però, sono la sceneggiatura e la regia. Ho fatto conoscenza con Michael Bay tramite Transformers, un giocattolone che francamente mi sono goduto; in seguito ho avuto modo di vedere altri suoi film come The Rock, Bad Boys e Pearl Harbour, e devo dire che, bene o male, si somigliano tutti, tanta tecnica e poco cervello. Quindi, The Island è la conferma che Bay, per quanto sia attaccato alla propria impronta action, riesce anche a dare importanza agli elementi fondamentali di un qualunque film, cioè la storia e i personaggi. Ciò si vede soprattutto nella prima parte, ambientata nell'istituto: non è girata di fretta o in modo superficiale, ma permette di empatizzare con personaggi che non possono essere affatto definiti bidimensionali, per quanto poco compaiano sullo schermo


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ma questo vale anche nella seconda parte: nonostante il prevalere di scene d'azione di indubbio impatto


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i personaggi hanno sempre la precedenza, così come la storia. Un plauso dunque a Bay, che è riuscito a conciliare un materiale così corposo e complesso con l'entertainment; in effetti, questo regista sembra aver capito che, per esporre una tematica scottante come quella della clonazione non servono monologhi lunghi all'esaurimento, ma basta mostrare.


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Merito della riuscita della pellicola è anche della sceneggiatura: il trio di scrittori (Kurtzman-Orci-Owen) sembra sapere alla perfezione cosa vuole dire, nessuna scena è più lunga o più corta del necessario, i dialoghi non sono complicati (non ne hanno bisogno). In effetti, è curioso l'accanimento nei confronti del film da parte della critica: forse è rimasta delusa dalla quantità di cervello in un film di Michael Bay...
Quindi, anche se in qualche punto la durata di oltre due ore potrebbe farsi un po' sentire, giudico questo film il migliore di Michael Bay, nonché un piccolo gioiello di fantascienza; certo, come ho già detto, i capolavori sono altri (vedi 2001 Odissea nelo spazio o Blade Runner), ma se il cinema vero è quello che fa riflettere, The Island ci si avvicina molto. Il cinema è, dunque, morto? Forse no. Almeno, non per me.
Dom Cobb  20/10/2012 20:19:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oops, scusate, quella parte sul lasso di tempo di un paio di mesi non la volevo mettere. Avevo preso in considerazione anche un altro film, ma poi ho deciso di cambiare, e mi sono dimenticato di quella frase...