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A BIGGER SPLASH regia di Luca Guadagnino

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6½ / 10  02/12/2015 01:30:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo, non solo Guadagnino gira benissimo ma la sua estetica cinefiliaca e' indubbiamente sincera, e merita un degno plauso, dal punto di vista tecnico. E' un autore difficile da inquadrare, a volte volutamente manierato e anacronistico, altrove dotato di una freschezza narrativa che chiama in causa una sorta di Anarchia registica. E del film che ne penso, allora? Beh all'inizio questi sterili snob ti verrebbe davvero voglia di annegarli in piscina, ma bisogna inquadrarli nel contesto della storia, volutamente forzati e sopra le righe. E allora giustamente qualcuno ha riscontrato affinita' tra la Dakota Johnson e le sue rassicuranti ambiguita' e la giovanissima Melanie Griffith di "Bersaglio di notte" di Arthur Penn. Nella sua apparente patina, Guadagnino gira un film in cui smorza i toni della provocazione. Oltretutto e' un quasi-remake di un film francese piu' famoso che bello, dove Alain Delon, al contrario di Schoenaerts, aveva premeditato ogni cosa (...). Anche il tanto discusso cameo di Guzzanti e' un voluto stereotipo dell'italiano-appuntato medio visto molte volte nel cinema italiano (o nella realta'). Nel suo crocevia stlistico, non sempre felice - l'epilogo e' sconfortante - Guadagnino trasmette quel forte senso monolitico di appartenenza geografica, che sconfina nel parossismo davanti all'immagine piu' bella, quella dei profughi africani sbarcati nell'isola spaventati dall'arrivo di Paul e Penelope. Un film troppo ambizioso per essere destinato a restare, con i suoi evidenti pregi e difetti, e un'esplicito riferimento alla Tempesta di Shakespeare, anche se la pioggia bagna solo un bizzarro finale