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MANSON FAMILY VACATION regia di J. Davis

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  14/01/2016 11:06:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'inquietante presenza di Charles Manson si riduce più che altro ad uno spunto (intrigante, bisogna ammettere) per dare vita a questa commedia indie. Il noto criminale pur tornando spesso nella pellicola è solo uno strumento per elaborare il rapporto tra due fratelli (non consanguinei) agli antipodi.
Nick infatti è un uomo di successo, con regolare famigliola e un buon lavoro, Conrad - ovvero il fratello adottato- è invece una sorta di anacronistico hippy, un artista mancato ancora alla ricerca della propria identità. Alla base del loro rapporto cè molto di irrisolto, a partire da un problematico rapporto con i genitori da sempre più inclini a donare affetto a Nick e ad ignorare Conrad.
"Manson family vacation" è un on the road atipico purtroppo basato su caratteri già visti, capace di rivisitare molto parzialmente un tema piuttosto abusato e di far risaltare il concetto di esclusione (quella di Conrad dalla propria famiglia, poi quella di Nick da un mondo a suo modo di vedere incomprensibile) in modo poco incisivo, sino al tentativo di comprensione e avvicinamento reciproco di prassi.
La bravura degli attori (Jey Duplass e Linas Phillips) è sicuramente un punto di vantaggio, e fa il paio con la presenza di alcuni inaspettati colpi di scena, orditi con astuzia ad evitare un andamento eccessivamente lineare.
J. Davis gioca con il grottesco ma sta attento a non sfociare nello scabroso, fornisce una visone "comunitaria" ripulita, con al posto dell'Lsd e del sesso di gruppo una sorta di romanticismo libero e un uso di alcol e droghe contenuto. Nel cast c'è Tobin Bell, che gli amanti dell'horror ricorderanno nei panni di Jigsaw.
Manca però lo spunto brillante, quello tale da permettere il salto di qualità alla pellicola. In questo caso ci si lascia trasportare con leggerezza, senza però mai nutrire grande entusiasmo.