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LA GRANDE SCOMMESSA regia di Adam McKay

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Terry Malloy     8½ / 10  09/02/2016 00:36:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sottoscrivo pienamente lo splendido commento di Kowalsky. The big short è uno dei migliori film degli ultimi anni, un film prezioso che fa impallidire i vari virtuosismi "autoriali" à la Scorsese. Il film cattura la nostra attenzione con la semplice arma della verità, una verità mai manichea, e non è il manierismo del wolf of wall street la formula giusta per trattare questi temi delicatissimi e, come giustamente si è detto, apocalittici. Una verità mai manichea proprio perché assistiamo a un catastrofico (e annunciato, almeno dal nostro punto di vista) evento dal punto di vista di persone che, lungi dall'essere i pazzi furiosi dell'umanità scorsesiana, semplicemente e con un'incredulità ben superiore alla nostra (noi che siamo intenti a guardare lo schermo di un televisore o di un tablet mentre il mondo collassa) decidono di salvare il salvabile e fregare allo stesso tempo il sistema. Inutile dire che il tema etico del film sta proprio nella contraddizione che vivono questi operatori, non inumani come il cinema spesso li descrive, ma profondamente infelici e nevrotici per un mondo folle e cinico verso "l'americano medio". Toccanti i loro momenti umani (un eccezionale Steve Carrell, che per pochi minuti ci fa vivere in ogni intensità il dramma di aver perso la capacità di stare di fianco a un fratello depresso), divertenti i momenti didascalici del film, che ci descrivono un'economia che non ha nulla di prestigioso e complesso, ma che si regge sul becero meccanismo umano troppo umano della speculazione e dell'azzardo. Il taglio ironico è postmoderno, e postmoderna è l'assoluta serietà, mai banale, con cui si affronta la più grave crisi economica della storia del mondo.