caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA CORAZZATA POTEMKIN regia di Sergej M. Ejzenstejn

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Niko.g     8 / 10  23/08/2020 12:36:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rivalutato di recente anche da Elettra Lamborghini e Myss Keta in un convegno nazionale dal titolo "Etopea e lalopatia del marinaio Vakulincuk", "La corazzata Potemkin" segna un momento storico nella cinematografia mondiale, con la sua struttura narrativa presa a prestito dalla tragedia classica e abbinata ad un uso ritmico del montaggio. Un bel coraggio per l'epoca. Ejzenstejn codifica un linguaggio che era assente in quel periodo e trasferisce il contenuto della sua opera propagandistica all'interno dell'inquadratura, con una gestione fenomenale (per l'epoca) delle scene di massa. Una rivoluzione dentro la rivoluzione insomma, al punto che niente sarà più come prima.
Se in Italia "La corazzata" è diventata popolare più per l'ironia che se ne è costruita attorno (ricordiamo però la citazione in "C'eravamo tanto amati" di Ettore Scola), nel resto del mondo la pellicola di Ejzenstejn è stata più volte omaggiata da grandi cineasti. Da Francis Ford Coppola a Woody Allen passando per Brian De Palma, che nel film "Gli intoccabili" ripropone, praticamente identica, la scena della carrozzina nel bel mezzo di una sparatoria, parodiata (in un delirio di citazioni) nel demenziale "Una pallottola spuntata 33 1/3 – L'insulto finale": le carrozzine diventano tre, con esilaranti voli di neonati alla fine della scalinata. Paradossi del cinema.