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LA CORAZZATA POTEMKIN regia di Sergej M. Ejzenstejn

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quaker     10 / 10  26/09/2006 00:16:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' molto difficile "vedere" oggi questo film. Anzitutto perché circondato dalla leggenda del capolavoro assoluto. Poi perché echeggia il grido di Paolo Villaggio. Infine perché, mentre leggiamo e conosciamo molte opere letterarie o pittoriche dei secoli passati, la maggior parte degli spettatori (me compreso) poco o nulla sa del cinema muto ed ha pochissimi termini di paragone.
Non so quanto sia stato effettivamente rivoluzionario nella tecnica cinematografica. Certo che i risultati sono molto spesso straordinari. Qualche esempio (a parte la carrozzella, il leone, la scalinata etc...): il pope ripreso dal basso, con alle spalle un cielo nuvoloso; gli occhiali del medico, con cui aveva scrutato la carne avariata giudicandola commestibile e che pendono da una gomena dopo la sua morte. L'uso del primo piano, le facce della gente comune, le scene di massa (Ejzenstejn filmò l'uscita degli operai da una fabbrica..) e poi gli stivali dei soldati, il cui volto non viene mai inquadrato. Ed ovviamente il montaggio: non si tratta solo di riprendere immagini, ma di cucinarle insieme: tutto il lavoro, anzi, viene dopo la ripresa. Il cinema aveva appena trenta anni, ma certamente film come questo (ma, mi chiedo, quanti altri) gli fanno fare balzi da gigante, perchè i registi comprendono le straordinarie potenzialità del mezzo. in effetti sarebbe interessante sapere quanto sia stato rivoluzionario ed anticipatore di motivi, tecniche, temi e cliché e quanto non abbia invece usato motivi, tecniche etc... che già allora erano in voga.
Per altro verso questo film ha il lieto fine... che non corrisponde affatto alla realtà della rivoluzione del 1905, ma corrisponde perfettamente a ciò che la gente, da sempre, vuole vedere al cinema. E' poi fortemente e pesantemente propagandistico: ma anche questa è una caratteristica della nuova arte, che tutti i regimi, naturalmente in maggior misura quelli dittatoriali, useranno, specie nella prima metà del secolo, come potente strumento per la creazione del consenso.
In conclusione. Non è una boiata pazzesca, anche perchè dura relativamente poco. Ha però una importanza soprattutto storica: anche lo spettatore medio lo può vedere. Aiuta infatti molto a capire come si è formata la tecnica cinematografica, e come non ci sia nulla di nuovo sotto il sole, ma tutto sia stato chiaro (però solo a qual genio di E. che ha tradotto in immagini ciò che aveva intuito) fin dal principio.