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LA CORAZZATA POTEMKIN regia di Sergej M. Ejzenstejn

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amterme63     9 / 10  05/11/2006 23:07:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è facile commentare questo film. L’Europa di oggi non è la stessa di un secolo fa. Allora larghi strati di popolazione, il cosidetto “proletariato”, credevano nella possibilità di un riscatto da secoli di oppressione. La rivoluzione russa era appena avvenuta ed era nella sua prima fase, fatta di entusiasmi, grandi progetti e grandi speranze. Eisenstein credeva in questo progetto di nuova società senza più oppressori e oppressi e ne celebra uno dei primi episodi premonitori. Ecco che parteggia apertamente nel film per quei tanti volti di anonimi marinai o di inermi cittadini festanti, mentre dipinge in maniera fosca e cattiva le autorità, capaci solo di insensibilità e cattiveria. Il suo è un entusiasmo sincero, che purtroppo per noi, europei del XXI secolo, sfugge quasi completamente, non avendo più grandi idealità che infiammino la vita sociale. Senza più questo pathos il film rischia di essere solo una vuota celebrazione.
Nonostante ciò rimane senz’altro un’opera d’arte. Soprattutto le scene della scalinata di Odessa sono di una drammaticità e di una maestria tecnica difficile da trovare in film di oggi. I movimenti di masse non vengono più veritieri e spontanei come nei film degli anni ’20. Queste scene rimangono anche come uno dei più efficaci documenti di denuncia della violenza cieca e della barbarie prodotte da poteri assoluti (in questo caso lo zarismo nel 1905). Se si vuole, anche le scene finali, con i cannoni che si abbassano rinunciando a sparare, sono come un appello alla concordia e alla pace nel popolo e fra i popoli.