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LA CORAZZATA POTEMKIN regia di Sergej M. Ejzenstejn

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Marco Iafrate     10 / 10  15/04/2008 22:36:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho sempre adorato Paolone Villaggio fin da quando ero piccolo, il personaggio di Fantozzi ha accompagnato simpaticamente la mia adolescenza, ancora oggi ogni suo film riesce a farmi fare delle sane e sonore risate, l'unica cosa che non riesco a perdonargli è l'aver fatto entrare nell'immaginario collettivo italiano la convinzione che uno dei film più belli e importanti di tutti i tempi sia veramente una c..... pazzesca, e di conseguenza un inguardabile polpettone, come da battuta nel "secondo tragico fantozzi". Se la sarebbe potuta risparmiare perchè non c'è niente di più falso.
Il 1905 ha visto la rivolta dei marinai della corazzata Principe Potemkin ancorata nel mar nero, era la prima rivoluzione russa, il film si basa su questo reale accadimento storico.
La struttura del dramma è suddivisa in cinque atti: il primo "Uomini e vermi", i marinai si rifiutano di mangiare la carne putrefatta andando contro il dispotico arbitrio degli ufficiali; il secondo "Il dramma nella baia di tendra", l'ammutinamento del marinaio Vakulincuk il quale, dopo aver impedito la fucilazione di alcuni suoi compagni che avevano manifestato una insubordinazione, muore a causa dei disordini scaturiti in seguito a questa azione; il terzo "Il morto invoca vendetta", le esequie degli abitanti di Odessa alla salma di Vakulincuk si trasformano in una protesta contro l'assolutismo; il quarto "La scalinata di Odessa", i pescatori si alleano con i rivoltosi, ma alla scalinata del porto cadono vittime di fronte alla spietata repressione cosacca; il quinto " l'incontro con la flotta zarista", per contrastare l'insurrezione vengono inviate le navi della flotta, ma i marinai si rifiutano di sparare gli uni contro gli altri.
La rivoluzione, nel racconto del film, non gode, come da tradizione, dell'individualità di un protagonista ma l'azione è corale, i marinai in rivolta, gli abitanti di Odessa, la flotta zarista.
Il film cavalcò l'onda della nuova politica economica, dopo l'inasprimento della guerra civile tra il 1918 ed il 1920, che iniziava a far nutrire speranze ad una società che pian piano riportava alla luce ideali come libertà, fratellanza e uguaglianza. Espressionismo e surrealismo si fondono in un crescendo che conferisce allo spettacolo una cadenza musicale.
Molteplici sono le scene che sono entrate di diritto nell'antologia cinematografica, sopra a tutte la tragica discesa della carrozzina con il neonato lungo tutta la scalinata del porto, struggente metafora dell'innocenza e dell'inconsapevolezza della repressione, la scena è divenuta talmente popolare che a Odessa la famosa scalinata intitolata a Richelieu viene ormai chiamata "Scalinata Potemkin". La straordinaria ricchezza visiva ed il montaggio pionieristico fanno di questo film un capolavoro, soprattutto quest'ultimo, curato come nessuno aveva fatto prima di allora, l'alternanza delle inquadrature, ora frontali ora diagonali, la proiezione di ombre, i soldati che scendono la scalinata inquadrati soltanto nei corpi tagliando le teste, altra metafora di automi senza cervello che agiscono a comando, scene violente ed efferate così da catturare lo spettatore ed introdurlo in quello che è il messaggio del film: un' ideologia influenza le masse e causa una mobilitazione generale, la ribellione come esempio della vittoria degli ideali della rivoluzione.
Invia una mail all'autore del commento wega  15/04/2008 23:04:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh grande Marco, come al solito non si poteva fare di meglio!!
Ehi ma dov'è che hai visto l'espressionismo in questa pellicola? perchè già se ne era parlato in forum ma ovviamente non ho avuto alcuna risposta, di conferma o no, comunque appunto io l'espressionismo non l'ho visto o non l'ho notato..
Comunque sì è uno dei film più importanti, e anche più belli non c'è niente da fà, della storia.
Grazie ciao.
Marco Iafrate  16/04/2008 16:29:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh l'espressionismo nel cinema trae le sue radici da quello letterario ma soprattutto dall'espressionismo pittorico, per gli espressionisti dei primi anni 20 i film avrebbero dovuto rappresentare dei quadri in movimento, la visione realistica della paura e della sofferenza del popolo di Odessa mi è sembrato lo facesse molto bene.
Grazie sempre per i tuoi complimenti ! alla prossima.
Invia una mail all'autore del commento wega  16/04/2008 21:07:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
eh beh certo, è che per ora la mia conoscienza ed individuazione dell'espressionismo è solo di tipo scenografico e cromatico, è interessante perchè ti rendi conto che proprio il cinema lo puoi continuare a seguire fino alla fine dei tuoi giorni che ancora ti mancheranno un sacco di elementi e di conoscienze.
Ah ma "Ottobre" l'hai visto? Probabilmente non ha la valenza di questo film ma in quanto a teorie di montaggio lì c'è più da sbizzarrirsici a seguirle, ciao.