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IL DIRITTO DEL PIU' FORTE regia di Rainer Werner Fassbinder

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Crimson     8 / 10  16/11/2007 00:08:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cinico e beffardo, un film che punge senza compromessi, come del resto è il cinema di Fassbinder, qui protagonista, fumatore come di consueto.
La solita fisicità predominante, in una sorta di anticipazione del capolavoro 'querelle..' per alcune sensazioni di sopraffazione della carne sull'intero equilibrio psicofisico. Non c'è sentimento, non c'è la 'felicità' tanto agognata miseramente e stupidamente dal protagonista, reo di illudersi in un sistema più grande di lui e della sua innocenza benevola. E la cantante sottolinea intrepida con le frasi della propria canzone quali metafore della situazione, un pò come Jeanne Moreau fà in 'querelle de brest'.
Carne qui intesa come sopraffazione fisica e morale, brutale, in connubio perfettamente simbiotico con la mentalità borghesotta e lasciva.
Molto più riuscita la seconda parte, l'escalation vera e propria, in cui le distanze tra Eugen e Franz si fanno ancor più nette ed emerge sempre più simbolicamente il dato materiale, fino all'assurdo (e riuscitissimo) finale.
Da mostrare ai borghesotti impellicciati che si rivestono agli occhi della gente di autoelogi sui propri sentimenti verso le loro dolci e tenere metà.