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JERUZALEM regia di Doron Paz, Yoav Paz

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  13/05/2016 11:09:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ambientazione sicuramente inedita e suggestiva per questo horror diretto dai fratelli Paz che, nelle vesti di bravi israeliani, riescono a cogliere al meglio le sfumature di Gerusalemme, con i suoi viottoli caratteristici e caotici, i suoi luoghi di culto, ma soprattutto le contraddizioni generate dalla convivenza -spesso forzata- di varie culture e relativi credi religiosi.
In questo luogo così particolare giungono due turiste americane, introdotte da circa quaranta minuti di comune vita vacanziera alle prese con sballi più o meno legittimi. Un tempo non indifferente, ma importante per far conoscere l'esclusivo contesto scenico e per prendere confidenza non solo coi personaggi, ma anche con i Google Glasses, ovvero gli avveniristici occhiali attraverso i quali una delle protagoniste registrerà tutto, suggerendo un nuovo metodo di ripresa per i found footage a venire.
In "Jeruzalem" il sottotesto politico è di spessore, le tre religioni più diffuse si trovano a dover fronteggiare un'apocalisse annunciata da tutte le sacre scritture, offrendo così un'alleanza impensabile nella lotta per la sopravvivenza. Cattolici, ebrei ed arabi uniti contro esseri spietati vomitati da una porta dell'inferno posizionata, secondo il Talmud, proprio nella città giudaica.
La sensazione finale è di originalità, ma pure di un 'occasione gettata alle ortiche, questo perchè con lo scatenarsi dell'azione la regia raggiunge livelli confusionari imperdonabili e la sceneggiatura cede allo schematismo, offrendo inoltre snodi ai limiti del ridicolo (nella grotta, con le creature a stringere d'assedio si raggiunge il top). I mostri avrebbero meritato maggior rilevanza: un po' zombie, un po' demoni alati, pur avendo il loro bel fascino macabro non riescono mai ad inquietare.
Buono il finale, notevole qualche passaggio piuttosto teso, il livello di gore è invece deludente. C'è ambizione ma anche poco equilibrio nel voler miscelare orrore con religione e contemporaneità.