Thorondir 8 / 10 13/11/2018 23:02:56 » Rispondi Sinceramente non mi aspettavo un film del genere: credevo fosse la solita biografia ammantata di agiografia che avrebbe decantato le grandi gesta del genio dell'informatica, magari con un pizzico di sentimentalismo spicciolo qua e là, invece il film di Boyle è tutto tranne che una benevole agiografia. Merito soprattutto della splendida sceneggiatura di Sorkin, serrata, ispirata, cattiva, graffiante e improvvisamente capace di lampi di serenità in mezzo a tanta carta vetrata. Complessivamente ne viene fuori uno Steve Jobs allo stesso tempo genio, uomo di cultura a tutto tondo e megalomane che relegava tutti gli altri in secondo piano, che fosse la figlia (egoisticamente rifiutata in un primo momento) o i colleghi che con lui avevano condiviso ascesa e declino. Una figura completamente immersa nel suo lavoro tanto da risultare virtuale egli stesso, fuori dalla realtà, disconnesso con un mondo di carne e ossa che aveva perduto nella sua mente persa a pensare ai nemici interni alla Apple e ai millimetri di cubi inutili. Insomma, un ritratto che forse rende merito più di tanti elogi giornalistici alla multiforme personalità di Jobs, anch'egli figlio dell'arrivismo che ha pesantemente contribuito a creare.