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STEVE JOBS regia di Danny Boyle

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  29/01/2016 23:20:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un fiume di parole, come del resto tutto il cinema di Boyle, a raccontare o illustrare un personaggio come Steve Jobs, un po'yuppie terreno hippie informatico cinico calcolatore moderno o uomo che ama crogiolarsi, un po' narcisisticamente, nella sua Arte. Non sappiamo quanto del Vero Jobs prevalga nel film, ma per un film per addetti ai lavori il Palcoscenico, come una commedia nella vita alla Neil Simon, e' un'idea straordinaria. Molti hanno trovato l'ottima prova di Fassbender agiografica, ma credo invece sia una delle sue interpretazioni migliori. Jobs come i Beatles, il Lennon della situazione circondato da tanti "sudditi" fedeli e non ai suoi principi. Un uomo perfettamente integrato alla sua contemporaneita' al punto di ravvisare il Punto di non ritorno. Ascea che protegge e rifiuta la propria identita' paterna, che difende i suoi amici/nemici - il redivivo Jeff Daniels - che ascolta o rispetta le opinioni di tutti (la fedele Kate Winslet) ma ascolta contro il parere di molti solo se stesso. Montaggio straordinario per un film che congela la sua apparente freddezza con un mgma filosofico molto "avanti". Non e' solo questione di Calcolo