Max_74 6½ / 10 28/11/2016 13:10:45 » Rispondi Un investigatore privato e un attore di teatro si trovano involontariamente coinvolti in una vicenda più grande di loro, tra equivoci e fughe. Dopo il bruttissimo 'Sotto una buona stella', Verdone ci riprova in una commedia a tinte quasi noir, inusuale per il regista, affiancato da Albanese. Il risultato è un'opera gradevole dal ritmo serrato e una coppia non sempre affiatata (Albanese non è al suo meglio) ma che strappa più di un sorriso e fa anche riflettere (le 500 euro che non si riescono mai a spendere). Una buona ripresa per il comico romano che ritrova un pò lo spirito di un tempo tra autocitazioni ('Acqua e sapone') e molti omaggi ai luoghi della sua amata Roma tanto tratteggiata nei suoi primi film quasi a voler ricordarci come era e come è diventata oggi. Una nota di merito, inoltre, va alla brava e simpaticissima Anna Kasyan, vero soprano nella vita reale, il cui personaggio (a mio parere, il più riuscito di tutto il film) avrebbe forse meritato più spazio e approfondimento nella speranza comunque di rivederla nei prossimi film. Deboli, invece, i personaggi di contorno, dalla moglie di Albanese all'amante avvocato e qualche 'romana' comparsa memore del tempo che fu, ma simpatica Francesca Fiume qui nei panni della vicina che aiuta Arturo / Verdone nelle indagini. La vicenda, probabilmente la più interessante degli ultimi anni Verdoniani, coinvolge e diverte alternando però momenti decisamente meno riusciti e forzati (SPOILER) oltre al personaggio dell'onorevole interpretato da Massimo Popolizio fin troppo stereotipato e cadute di gusto come la povera anziana signora sulla carrozzella che riconosce Verdone in due diverse occasioni ma non riesce a parlare. Se Verdone in questo frangente voleva farci ridere, o essere cinico, francamente non lo si è capito. Trascurabile anche l'atroce colonna sonora che fa davvero rimpiangere Morricone, Stadio, Dalla e Procol Harum dei film passati. Nel complesso, comunque, una sorpresa con tanto di finale liberatorio che lascia intravedere nuove ispirazioni e segni di ripresa per Verdone nella speranza che non le perda nuovamente e di vederlo nuovamente con Albanese, partner decisamente migliore della Cortellesi.
- assurdo che un onorevole di quella maniera ci metta ogni momento la propria faccia, mostrandosi in prima persona e regalando anche soldi falsi. - la scena nel solarium merita sopratutto per il fatto che la testata contro l'apparecchiatura, da parte di Verdone, è vera. Per il resto, risulta molto prevedibile. - i due che vanno allo sportello a chiedere della lista di invitati spacciandosi per gay o Albanese che 'rifà' uno dei suoi personaggi nel chiostro della chiesa durante la ricerca del vestito sono gag tirate un pò via e poco ispirate.