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BERSAGLI MOBILI regia di Peter Bogdanovich

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     9 / 10  30/12/2006 22:49:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Semplicemente uno dei migliori esordi della storia del cinema, un film che è oltre che un'agghiacciante metafora sociale, un grande omaggio alla settima arte e alla degenerazione dell'immaginario collettivo.
Nasce come tributo autobiografico al grande Boris Karloff (doveva essere il suo ultimo film, ma firmò un contratto per altre 6 pellicole girate in pochi mesi prima della morte) e si sviluppa in direzioni diverse: road-movie, thriller, giallo, horror contemporaneo.
Bogdanovich conosce perfettamente la materia e la fonde splendidamente, tributando omaggi a Hitchcock e Howard Hawks, e risultando fra l'altro terribilmente innovativo e preveggente (dai tempi in cui fu girato, il problema della facile detenzione di armi negli Usa non è affatto diminuito).

Lucido, geniale, inquietante, un film che Osa raccontare l'apoteosi di un Divo noto come "re del sangue" (Karloff, qui Byron Orlock) alla sua ultima apparizione prima di lasciare le scene, e al tempo stesso l'orrore VERO esplorato dalla brutalità moderna e dal dramma della lucida follia quotidiana quella di Bobby (ispirato a un reale fatto di cronaca di qualche tempo prima)

Del resto, la collaborazione alla stesura con Roger Corman (anch'esso presente nel cast del film) e il grandissimo Sam Fuller ha dato eccellenti risultati al di là del modesto budget a disposizione

Straordinaria la sequenza finale, che anticipa di diversi anni, e con un tono certamente meno romantico, il Woody Allen di "la rosa purpurea del Cairo"

Davanti all'efferatezza del crimine non è solo l'horror vittoriano di Karloff ma la beffarda follia della realtà moderna a consegnare all'orrore sociale la sua dimensione "impura" di iconoclastia

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Dick  21/05/2013 00:54:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"doveva essere il suo ultimo film, ma firmò un contratto per altre 6 pellicole girate in pochi mesi prima della morte"

Ah, però! Non lo sapevo!