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BERSAGLI MOBILI regia di Peter Bogdanovich

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Ciumi     8 / 10  08/12/2010 11:59:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Il mondo appartiene ai giovani, tocca a loro adesso" e subito dopo il cranio azzittito del vecchio è inquadrato nel mirino di uno di quei giovani. Uno stacco (bello a livello narrativo) agghiacciante nella sua ironia, da cui nasce il racconto e raffronto parallelo: da una parte l'attempato attore di vecchi horror macabri, il mostro giurassico che per fare paura si doveva truccare, superato e autocritico nei confronti del proprio orrore che egli stesso avverte come messinscena ormai grottesca e anacronistica; e dall'altra l'orrore reale da cronaca nera, il mostro dal volto di un ragazzo perbene che non sembra avere altre mire se non il cominciare a uccidere di punto in bianco famigliari ed estranei, apparentemente senza un movente.

C'è una sorta di resa della finzione nei confronti della realtà già nella scelta dei ruoli: un vero attore di vecchi film horror (Karloff, il mostro di Frankenstein) e un personaggio ispirato a una figura veramente esistita. Una resa che è tutta nell'espressione delusa dell'anziano. Spenta la luce nella sua camera, dopo una sbronza con il proprio sceneggiatore (altro bel passaggio), un fiammifero si accende nel buio della stanza sul volto del giovane, come ad appiccare nei suoi occhi la miccia di un ordigno che da tempo meditava.

Bogdanovich è un regista che predilige i vasti spazi deserti, specie quelli urbani, che anche quando affollati o trafficati, sa desolare con il suo sguardo distaccato; talvolta certe sue inquadrature ricordano per atmosfera i quadri di Hopper.
Imprigionate dentro l'oblò del mirino, le persone si trasformano in una serie di bersagli senza voce; isolati, lontani oggetti inanimati in movimento.

Suggestivo il paesaggio accanto alla strada; ma ancora più suggestivo è l'ultimo ambiente, quello notturno del drive-in, dove le due storie parallele vengono a incontrarsi - sempre con un pizzico di ironia e auto-ironia, ma amarissime - e l'orrore vero e quello cinematografico. Prende coscienza la paura sinora trattenuta. Ad ogni colpo eseguito o mancato, sale la tensione e si espande il panico, i frequenti stacchi della telecamera e lo spegnersi e accendersi dei fari, fanno viva e spaventata ora la folla davanti al tiratore, e spaventato il ragazzo stesso, un mostro al cospetto della sua platea.

Bogdanovich evita di spiegare le cause. Non giudica, lascia che alla lezione ci pensi il vecchio mostro uscito dal proiettore.
pinhead88  08/12/2010 14:12:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Ciumi, sai dirmi dove 'hai trovato per caso, è una vita che lo cerco :(
Ciumi  08/12/2010 17:02:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma intendi il dvd originale?
L’originale non saprei, io l’ho scaricato da Emule (chiaro).
Però fai attenzione, se vuoi scaricarlo sul mulo fai la ricerca solo con “bersagli” senza “mobili”, perché, almeno il file che ho io, s’intitola solamente “Bersagli”.

dobel  16/12/2010 20:30:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io ho il dvd originale e s'intitola solo 'Bersagli'. E' un film che ho apprezzato tantissimo... i mostri di ieri erano quelli con la faccia di Boris Karloff e si vestivano da Frankenstein; oggi, invece, hanno la faccia del bravo ragazzo della porta accanto e sono altrimenti inquietanti.
Ottimo commento! Bogdanovic è un regista strano: ho amato molto 'L'ultimo spettacolo' e, appunto, 'Bersagli'. Altri suoi film come 'Paper moon' oppure 'Ma papà ti manda sola' li ho trovati non più che sufficienti. 'Texasville' è trascurabile, ma mi piacerebbe vedere anche altro, solo che si trova pochissimo.
Ciumi  17/12/2010 17:26:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh su Bogdanovich ho le tue stesse preferenze, davvero belli ‘Bersagli’ e ‘L’ultimo spettacolo’, anche se quest’ultimo, a tratti, devo ammettere che l’ho trovato un pochino noioso. ‘Paper moon’ è carino, sì, nulla di più, comunque piacevole.. Gli altri invece non li ho visti.
Ciao dob, grazie.