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PERFETTI SCONOSCIUTI regia di Paolo Genovese

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Niko.g     7 / 10  19/07/2016 14:50:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Paolo Genovese costruisce un film pimpante, con buoni tempi di dialogo e attori in grande forma (su tutti Alba Rohrwacher e Marco Giallini).
Certo, se si considera che la narrazione aderente ad una messinscena teatrale è debitrice ai francesi e che per tirare fuori una sceneggiatura degna di questo nome ci sono volute cinque persone, non c'è molto da rallegrarsi... ma non è il caso di deprimerci per questo, anzi. Genovese tira fuori dal cilindro un bel soggetto da spolpare e ci riesce piuttosto bene. Perlomeno per due terzi, perché nell'ultima parte cade in qualche esagerazione di troppo e sconfina in un poco realistico quadretto di miserie umane.
Da rilevare che, tra un Virzì oggi, un Muccino ieri, un Ozpetek domani, si finisce sempre a rappresentare i matrimoni come gabbie capaci solo di generare nevrosi e ipocrisia, a far passare l'educazione sessuale agli adolescenti solo per l'uso del profilattico e a mantenere gli equilibri di coppia solo grazie all'uso della menzogna o, in mancanza di questa, all'intervento di un buon analista.
Domina, insomma, una visione distruttiva e definitiva delle relazioni: "bisogna imparare a lasciarsi nella vita" (ok, quando arriverà invece il momento che dovremmo imparare ad amarci?). Siamo invitati a renderci conto di essere tutti persone orrende ("frangibili", se siete permalosi) e allora non c'è speranza ed è inutile veicolare allo spettatore una morale positiva, considerata ormai anacronistica.
Ovviamente se in ballo ci sono le istanze dei gay e la difesa del loro status sociale, le cose cambiano. In questo caso (e qui lo vediamo) si possono spendere moralismi pari soltanto alle banalità perbeniste di Massimo Gramellini.