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PERFETTI SCONOSCIUTI regia di Paolo Genovese

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Invia una mail all'autore del commento luca986     6 / 10  18/02/2016 22:40:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per mia fortuna evito di andare al cinema a guardare film italiani, o per meglio dire commedie e drammatici italiani: come tutti sapete non produciamo cinema di genere da circa trent'anni, il che è naturalmente una prova dello stato di gravissima (irreparabile?) crisi in cui versa questo settore nel nostro paese. Ma ho due ingressi gratuiti settimanali al cinema grazie alla 3 e allora mi sono giocato il secondo per questo film sulla base di questi bei voti. Fatta questa premessa non fatico naturalmente a credere che questa pellicola sia uno dei migliori film italiani recenti, mi sorprende invece vedere questi voti assurdi per un film che (se) supera la sufficienza soltanto per l'idea di partenza. Alcuni illuminati hanno addirittura scomodato il nome di Monicelli, che per fortuna non può leggere e non può così suicidarsi una seconda volta (o una terza dopo Amici miei come tutto ebbe inizio).
Il regista ha dunque un'idea che potrebbe funzionare (nel senso che potrebbe fare qualcosa di bello, non commerciale), ma decide di sfruttarla con i mezzi convenzionali imposti dalla prassi odierna. Mi riferisco ovviamente alla scelta degli attori: le solite facce riciclate ogni anno in tre quattro film. Abbiamo:
Kasia Smutniak: la solita interpretazione mediocre (magari nei prossimi commenti qualcuno scomoderà Anna Magnani)
Marco Giallini: lui è molto bravo, niente da dire.
Valerio Mastandrea: lui è sufficientemente bravo, ma avrebbe potuto fare di più
Anna Foglietta: dilettante
Giuseppe Battiston: accettabile
Edoardo Leo: meno di dilettante
Alba Rohrwacher: meno di dilettante
Poi il registra costruisce una sceneggiatura che piano piano sfocia nel già visto calcando la mano in modo sconcertante. La situazione, inizialmente realistica (in un gruppo di persone un paio di esse possono avere effettivamente dei segreti davvero rilevanti), diventa mano mano sempre più irreale: impariamo che in questo Paese tutti devono avere almeno un/una amante. Io che non ne ho deduco di non essere un italiano medio: ma sarò un'eccezione, ovviamente in sala tutti avranno un amante segreto, del resto è un film da 8,5 di media e non è un fantasy. Non entro nel dettaglio per evitare spoiler...Avete letto tutti che si parla di sim o cellulari, non svelo dunque nulla con quello che segue. Il regista è così stupido che fa squillare i cellulari quando una battuta è finita: mai un cellulare squilla mentre si sta parlando. Ciò ovviamente è un insulto all'intelligenza dello spettatore. Ovviamente una conversazione importante su WhatsApp compare mentre il marito di lei sta facendo un selfie con il cellulare della moglie, che prima non ha mai squillato. Queste sono solo piccole cose, che dimostrano come non sia necessario impegnarsi per far colpo sul grande pubblico, che del resto vuole vedere il già visto. Ed è inutile illudersi: in questo film compare il già visto. Non invochiamo un'originalità che non esiste.
Ed ora qualche pregio: non mi quasi mai annoiato. Il film è riuscito a farmi fare qualche risata. Ma soprattutto il film funzionava discretamente nel momento in cui restava una commedia. Quando poi inizia a diventare drammatico (quando parte la musichetta da c'è posta per te di sottofondo) diventa irritante, molto irritante. Quando iniziano i titoli di coda con la musica di Fiorella Mannoia mi sono detto: ci avrei scommesso...Ho letto pure che farebbe riflettere: queste sono le mie riflessioni.
Rollo Tommasi  05/03/2016 20:54:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fa riflettere su alcuni temi e sul senso complessivo della pellicola, Non ti sarai chiesto se per alcuni personaggi non fosse meglio la verità oppure la finzione? Se la Rohrwacher non stesse buttando la sua esistenza assieme ad un marito fasullo, ma, dall'altro lato, la coppia Foglietta-Mastandrea non traesse giovamento dai loro piccoli castigatissimi segreti?
La parte critica sull'omosessualità è geniale, pur nella sua sottolineatura molto insistita. La frase di Mastandrea è geniale (alla Woody Allen): sono stato frocio per due ore e mi è bastato!
A me ha ricordato, con le debite proporzioni, anche la commedia amara "Stanno tutti bene" di Tornatore, con Marcello Mastroianni (e l'ottimo remake americano di Kirk Jones, con Robert De Niro)
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  18/02/2016 23:44:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì puo' scomodare tranquillamente Monicelli caro saputello perche' Genovese ci sa fare e a dirla tutta non e' che gli ultimi film del compianto Mario fossero proprio capolavori...lo script e' stato ampiamente sfruttato ma il regista sa cambiare le carte in tavola grazie al l'epilogo finale e alla buona direzione degli attori...poi forse non hai colto la vena ironico amara dei personaggi che finche' si cornificano a vicenda va benissimo ma l'importante e' che non si parli di froci
il peccato peggiore per l'ipocrisia societa' italiana
Invia una mail all'autore del commento luca986  19/02/2016 00:09:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Solo una curiosità: quale film di Monicelli ti ricorda? Non quelli che ho visto io (ma ne ho visti pochi, penso i migliori sei). Magari lo vedo e ti do ragione.
The Gaunt  20/02/2016 13:03:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A caldo direi Parenti serpenti.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  22/02/2016 00:15:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh si ma io mi riferivo alla direzione degli attori anche "Speriamo che aia femmina"...