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LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT regia di Gabriele Mainetti

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ferzbox     8 / 10  07/10/2016 18:06:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Finalmente mi sono tolto lo sfizio di vedermi questo film rivelazione di Gabriele Mainetti, di cui avevo già apprezzato i suoi cortometraggi precedenti, sopratutto "Tiger Boy" che presentava uno stile fantastico, oltre che una sceneggiatura tutt'altro che banale.
Ho solo riscontrato un grosso problema con questa pellicola: sono arrivato tardi, quando già tantissima gente lo aveva visto e ne aveva parlato tantissimo, sorbendomi una miriade di giudizi(per lo più positivi) che mi sfrecciavano da tutte le parti, illudendomi che prima o poi avrei scoperto cosa avesse di tanto originale; e qui mi sono fregato, perchè come al solito, quando un opera è esageratamente idolatrata, si rischia di rimanere delusi se si è tra i pochi a non averlo visto prima.
Il film è originale, su questo non ci piove; l'omaggio velato a Jeeg robot d'acciaio è simpaticissimo, il villain possiede un profilo interessante ed ha la fortuna di essere interpretato da un buon attore come Luca Marinelli, così come Enzo Ceccotti la fortuna di essere interpretato da Claudio Santamaria; la regia non è niente male per essere una produzione italiana(anche ottime le inquadrature), la sceneggiatura rispetta il classico stereotipo di quotidiana malavita italiana senza dimenticarsi di inserire elementi "supereroistici" insoliti nel nostro territorio; il dialetto romano(contrariamente a quello che pensano molti) non mi ha dato alcun fastidio, anzi devo dire che è stata una scelta formidabile per accentuare l'italianità del prodotto, altrimenti non avrebbe avuto senso e si sarebbe perso molto secondo me....
...però, se devo dirla tutta mi aspettavo di più; credevo che Mainetti si fosse distinto per uno stile mai visto prima, magari anche di richiamo ai cartoni giapponesi(un pò come ha fatto con il titolo scritto anche con gli ideogrammi giapponesi), invece il film mostra la sua forza con la tematica dei superpoteri e con un certo impegno nel lato tecnico e recitativo, ma ho sentito mancare quell'alone di"cartone giapponese" che pensavo fosse più presente.
Attenzione però, con questo non voglio dire assolutamente che il film doveva essere come un cartone animato, sarebbe stato comunque sbagliato se non peggio....più che altro mi aspettavo di scorgere uno stile più singolare, che mostrasse un ottimo ibrido tra realtà italiana e alcune atmsfere tipiche degli anime(un pò come ho gia detto con il discorso del titolo o la locandina famosa che mostra Enzo di spalle davanti alla città di Roma e la maschera di Jeeg in mano....invece nada, di queste cose non se ne vista nemmeno l'ombra, o poco....già con "Tiger Boy" aveva azzardato un pò di più...e difatti in proporzione l'ho apprezzato maggiormente, se devo dirla proprio tutta....
Comunque è un bel filmetto nostrano originale, come alcuni altri usciti recentemente....e per il cinema italiano non possono che rappresentare una boccata di ossigeno dopo anni di apnea e fossilizzazioni di genere....
Forza Mainetti, distinguiti che fai bene......