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LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT regia di Gabriele Mainetti

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ZanoDenis     7½ / 10  04/03/2016 16:35:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo esperimento devo dire, il film appassiona gia dalla prima sequenza, riesce a ricreare un fascino che ai film dei supereroi manca da tempo. Cosa colpisce? Un po tutto devo dire, è un film intelligente, con degli ottimi spunti drammatici, ma partiamo dall'atmosfera, le scenografie sporche e crude della Roma periferica, la criminalità che dilaga, un impianto visivo così realistico è molto atipico nei film dei supereroi.
Interessante la figura della ragazza, turbatissima dagli orrori che ha dovuto passare si rifugia in un mondo fantastico, sperando di essere salvata da qualcuno.
Epico il personaggio di Marinelli, attore, nemmeno a dirlo, straordinario, ricalcante molto i cattivi classici, è una sorta di citazione a Tony Montana (nevrosi riguardanti la continua voglia di potere, anche lui vuole che il mondo sia suo) e in parte al classico personaggio Nicholsoniano, caratterizzato da sorrisi malefici, piani diabolici irrealizzabili e un odio verso il mondo senza un apparente motivo. Se vogliamo possiamo metterci in mezzo anche un po di Alex DeLarge nella figura dello Zingaro, la violenza estetizzata, il narcisismo e lo stile stravagante ma comunque molto curato ne fanno un cattivo epico, sintesi di tutti questi, un perfetto erede dei cattivi classici, la recitazione di Marinelli qui è straordinaria, è perfettamente istrionico, fa divertire, è lui il vero mattatore del film, poco da fare.
Interessante anche il protagonista, una sorta di sociopatico disilluso che inizialmente fa un uso sbagliato dei suoi poteri, poi tramite un percorso di umanizzazione e redenzione diventerà una sorta di paladino, guarendo dalla sua sociopatia, nonostante i drammi, in questo senso la figura della ragazzina lo aiuta molto, a diventare più tollerante a capire che in fondo serve qualcuno su cui contare a questo mondo, puoi essere duro quanto vuoi, puoi sollevare i palazzi e rimuovere i bancomat a mani nude, ma la componente affettiva è fondamentale.
Ottima sceneggiatura che si sviluppa pian piano e alterna momenti drammatici a momenti più comici e riserva anche diverse parti di pura azione, facendo la somma si ottiene un film interessantissimo che usa come pretesto i supereroi per arrivare a denunciare la criminalità e la malavita che affollano i quartieri periferici della capitale, direi che va a comporre un tridente perfetto nel 2015 assieme a "Non essere cattivo" e "Suburra".