NotoriousNiki 7 / 10 09/04/2014 13:11:00 » Rispondi Di fronte abbiamo il Petri più politicamente scorretto della sua carriera, lo abbandona Pirro, recupera Volonté e Mastroianni, torna anche a lavorare su un romanzo di Sciascia, in 'A ciascuno il suo' fu impeccabile nel sintetizzare e ad inquadrare il mondo mafioso, ramificato, ineluttabile da combattere, e narrativamente preciso e scorrevole, stavolta punta troppo in alto, la fattoria orwelliana della DC, clima da inquisizione, tetro pessimismo come l'autore del romanzo comanda, ma ne snatura messaggio e poetica, troppo concentrato a costruirne la parodia dei funzionari dello stato, troppo esigente nel richiedere l'alone enfatico che trasuda anche dalla recitazione non solo di Volonté, negli intenti ho sempre amato il suo cinema ostinatamente politico, in un clima strozzante come quello degli anni di piombo, pur sapendo di raccogliere schiaffi a destra e a sinistra (anche se quest'ultima come diceva lui stesso, dietro lo encomiava), ma portarlo al limite e oltrepassarlo, ad inficiarne il risultato è la pesantezza che cala sullo scorrere della pellicola.