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RACE: IL COLORE DELLA VITTORIA regia di Stephen Hopkins

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The Gaunt     6½ / 10  18/08/2016 22:41:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Race è un film abbastanza convenzionale, nulla di diverso da altri biopic, tuttavia ci sono aspetti che mi sono piaciuti, aldilà della buona confezione tecnica. C'è un momento in cui la solitudine dell'atleta nella pista fornisce una buona chiave di lettura sul senso stesso del film. Jesse Owens è un personaggio messo sotto assedio dalla Storia stessa. La sfida al razzismo palese dell'ideologia nazista, ma anche esponente di un paese democratico nel quale il razzismo era e lo é ancora un problema grave e mai veramente superato. Owens quindi è il talento puro che sta fuori dai giochi di alta e bassa politica. In pista è solo e cerca la vittoria, a cui gli altri danno un significato. Vale per Brundage, come per il suo allenatore o per l'amico/avversario Long. Il personaggio di Owens rimane volutamente neutro, che si esprime grazie al puro gesto atletico, più grande della Storia stessa. Simile ad Owens è il personaggio della Riefenstahl: Owens è per lo sport come la regista tedesca è per il cinema. Due elementi che a modo sanno smarcarsi dai giochi politici e dalle diplomazie. L'arte del gesto sportivo e l'arte nel valorizzare tale gesto. Se non fosse per la convenzionalità della narrazione sarebbe stato un ottimo film, così è discreto ma nulla di più.